In una lettera su Repubblica Carlo Calenda si rivolge agli (ex) amici dem.
Scrive una lettera per i “cari amici del Pd” il leader di Azione Carlo Calenda su Repubblica per ricordar loro che il campo largo non esiste e che la scelta è tra il riformismo, professato dal Terzo Polo e il populismo dei 5 stelle. “I M5S non è un partito progressista, non lo è mai stato e mai lo sarà” dice netto il leader di Azione.
“Conte non parla di scuola e sanità, due pilastri del welfare ridotti a brandelli, ma di bonus e sussidi” spiega Calenda ai suoi ex colleghi di partito. “Il voto dei 5 stelle al sud rappresenta la condanna del meridione all’assistenzialismo, e la sconfitta di ogni possibilità di riscatto” dichiara l’ex ministro dello Sviluppo. Per Calenda il M5S non ha una proposta progressista né si può definire un partito che punta all’emancipazione.
Al contrario di sussidi e assistenza, il Terzo Polo punta alla crescita del lavoro e dell’istruzione, con “una proposta incentrata sulla ricostruzione di un welfare funzionante” specifica Calenda. Il leader centrista mette in chiaro come l’alleanza Azione-Italia Viva si sia discostata in campagna elettorale sia dalle proposte populiste che da quelle della destra sovranista: né sussidi né tagli di tasse o pensioni per tutti. Ma investimenti su scuola e sanità. L’unico riscatto sociale sta nell’istruzione e nel lavoro.
Il leader di Azione invita i dem a lottare insieme
Inoltre, Calenda chiede quale sia la proposta assurda o destrorsa del suo programma di chiedere alle aziende italiane di attingere dal bacino di percettori di reddito di cittadinanza che possono lavorare dato che mancano lavoratori. Poi ritorna sul fallimento del Pd alle elezioni che secondo il leader di Azione “deriva dalla convinzione di poter tenere dentro tutto: il riformismo, il populismo il moderatismo”.
Questa confusione poi porta confusione anche nell’elettorato: “come si fa a non spiegare agli elettori chi chi si intende governare? Non con i 5s non con una larga coalizione e neppure con i tuoi alleati Fratoianni e Bonelli”. Ma nonostante questo Calenda ammette che l’obiettivo del Terzo Polo non è mai stato quello di cancellare il Pd perché l’Italia ha bisogno di un grande partito socialdemocratico così come ha bisogno di un partito liberaldemocratico (la federazione di Azione Italia Viva).
Ma se non verrà sciolto il nodo delle alleanze per Calenda sarà tutto inutile, anche cambiare faccia e fare una rifondazione interna. Il leader di Azione conclude la sua lettera al Pd invitandolo a fare insieme la battaglia per recuperare consensi al Sud e puntare sulla vera crescita. “Decidete una buona volta chi siete e da che parte state. L’opposizione è una grande opportunità per recuperare consensi attraverso la forza delle idee quando sono nette e comprensibili.”