Il leader di Azione, Carlo Calenda, non le manda a dire a Giuseppe Conte e al ruolo che pare voglia avere. Poi la previsione per il futuro.
Il pensiero di Carlo Calenda è chiaro da tempo e il leader di Azione non lo ha nascosto neppure nel corso della recente intervista al Corriere della Sera. Il politico ha avuto modo di soffermarsi su Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle ma anche sull’alleanza con il Partito Democratico e le prossime Regionali in Basilicata.
Calenda, l’obiettivo di Giuseppe Conte
Il primo pensiero di Calenda è stato sulle Regionali in Basilicata. In questo senso, il leader di Azione non ha fatto giri di parole: “Penso che da molto tempo è in atto un tentativo da parte di Giuseppe Conte di comandare nel campo cosiddetto progressista […]”.
Sulla posizione del suo partito, Calenda ha aggiunto: “Verificherò qual è la cosa più giusta da fare per Azione con Marcello Pittella, che è stato governatore della Basilicata, una regione in cui abbiamo preso il 12 per cento”.
Verso la disfatta
Il pensiero del leader di Azione si è poi concentrato sul Partito Democratico e il rapporto con il Movimento 5 Stelle ed in particolare il ruolo di Conte: “Non si è mai visto nella storia che un partito come il Pd accetti veti da uno che vale la metà del Pd, non sa scegliere tra Biden e Trump, vuole la resa dell’Ucraina. Il Pd fa finta di niente, pensando di addomesticare il populista, ma è il populista che sta addomesticando loro“.
Per Calenda anche una previsione: “Alle prossime elezioni politiche il centrosinistra candiderà alla presidenza del Consiglio Conte, perché questa, per lui, è l’unica condizione per accettare di fare un’alleanza. Quelli del Pd stanno andando a finire così”.
Ed è in questo senso che, ricollegandosi alle Regionali in Basilicata, il leader di Azione prevede un disastro: “Ora sta al Pd farsi sentire. Ritiri un candidato destinato a una disfatta e apra un confronto serio e di merito, rifiutando i veti di Conte. Ne verrà del bene anche a loro”.