Il leader di Azione Calenda esprime un duro giudizio sul discorso della premier alla Camera e lo stronca dicendo che è stato una “noia mortale” e che la squadra è “modestissima”.
Non un granché tutto sommato, questo è il sunto del giudizio di Carlo Calenda al discorso della fiducia alla Camera della presidente Meloni. Il suo partito, insieme a Italia Viva di Renzi non hanno votato la fiducia e saranno all’opposizione di questo governo. Una squadra governo per il leader di Azione fatto di persone “modestissime”. Inoltre, la premier per l’ex ministro “non è affatto pronta per le terribili sfide che abbiamo davanti”.
Sul discorso ha commentato: “Giorgia Meloni ha fatto un’infinita lista della spesa con dentro tutti i mali italiani, ma senza una traccia sul “come” fare le cose. Non c’è alcuna scelta, né idea di Paese. Sembrava di ascoltare Conte o Rumor, altro che rivoluzione sovranista. Tutta fuffa, una noia mortale”. Ha detto il leader di Azione a ‘Repubblica’.
Smonta gli allarmismi di quanti avevano gridato all’allarme democratico Calenda che crede che invece ci sia un rischio di “galleggiamento” e critica l’estrema vaghezza a cui ha fatto cenno a importanti temi da affrontare.
Il leader di Azione cerca di svegliare il Pd per organizzare l’opposizione
Le critiche di Calenda sono relative alle mancanze su punti importanti come scuola, sanità e cultura. “Bene su RDC e posizionamento internazionale dell’Italia. Bella la parte sulle donne. Il resto è fuffa”. Poi sulla parte relativa alla condanna del fascismo punge con una frecciatina su Twitter dicendo: “Abbiamo anche scoperto che così come Veltroni non era mai stato comunista, la Meloni non è mai stata fascista”.
Cerca di scuotere anche il Pd, Calenda dicendo che “Letta non può continuare a fingersi morto”. A questo governo “si deve fare un’opposizione di merito e il Pd deve darsi una svegliata sennò a marzo non esisterà più”. Il leader di Azione cerca di richiamare l’attenzione del suo ex collega dicendo che “La politica non si fa con i rancori. Se vuoi unire l’opposizione, inizia a fare due chiacchiere con chi ti parla, anziché inseguire Conte che manco ti rivolge il saluto” riferendosi al fatto che prova a chiamarlo da mesi.