Il leader di Azione Carlo Calenda nega una possibile alleanza con il Pd perché metà di loro è già passato con il M5S.
Intervistato dal Corriere della Sera Carlo Calenda parla del futuro dell’opposizione e delle alleanze. “Non c’è nessun fronte comune, neanche interno al Pd” dice il leader di Azione riferendosi alle divisioni interne al Pd e alla crisi che sta attraversando. Risponde così l’ex ministro al segretario del Pd che spera in un’opposizione il più unitaria possibile.
Calenda porta un esempio concreto di come non c’è nessun fronte su un possibile percorso insieme. “Tanto per dirne una, noi abbiamo presentato una proposta molto chiara sul tetto nazionale alle bollette, l’ho mandata a Letta, gli ho detto: ‘lavoriamoci insieme’, e nessuno lo ha mai più sentito. Quindi sono sempre espedienti retorici che nascondono il nulla” ha detto il leader di Azione. “Non sta succedendo niente, né su questo fronte né tanto meno su quello delle Regionali”. Per lui l’atteggiamento di Letta è “sbagliato e infantile” e lo considera “molto umorale”. Secondo il leader di Azione il problema è stato lo strappo alle elezioni “siccome non sei venuto con me alle elezioni, adesso non ti parlo” dice di Letta.
Il leader di Azione sul Pd: “non trova unità su nulla”
Secondo Carlo Calenda il Pd è diviso in due, e una “metà partito sta già con Conte” dice. “Infatti andrà alla manifestazione che, di fatto, è una manifestazione per la resa dell’Ucraina, sette deputati su undici hanno votato contro l’invio di armi… Ormai il Pd è già diviso in due campi. Proveranno a tenere tutto insieme attraverso un nuovo segretario che ricomincerà a dire ‘con Conte ma anche con Calenda’. È una cosa che non sta in piedi.” Per quanto riguarda l’Ucraina, invece, Calenda propone a tutti i partiti, anche Pd e +Europa “una grande manifestazione a sostegno”.
“Il Pd non riesce a trovare l’unità su nulla» dice l’ex ministro. Sarebbe meglio capire, per Calenda, se sia il caso di continuare a stare insieme guardandosi in faccia. Secondo il leader di Azione il Pd è un partito con cui è difficile interloquire, in prima battuta “perché Letta non interloquisce. Non so con chi voglia farlo, anche perché Conte non vuole parlare con lui. Di questo passo andranno alle Regionali con Fratoianni. Mi pare proprio che stiano ripetendo l’errore delle Politiche».