Carabinieri arrestati a Piacenza, il racconto di una trans: “Fantasie erotiche spinte e cocaina senza fine”

Carabinieri arrestati a Piacenza, il racconto di una trans: “Fantasie erotiche spinte e cocaina senza fine”

Carabinieri Piacenza, la testimonianza di una trans: “Per pagarci ci lasciavano prendere tutta la cocaina che volevamo dal sacchetto”.

Continuano ad emergere indiscrezioni e testimonianze – ovviamente da confermare – sul caso dei carabinieri arrestati a Piacenza. A fare notizia è il racconto di una trans riportato da la Stampa. Cocaina, festini in caserma, sesso di gruppo. Ogni parola una pugnalata che lacera quella divisa che migliaia di militari difendono con onore e coraggio.

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Carabinieri arrestati a Piacenza, la testimonianza di una trans: “Per pagarci ci lasciavano prendere tutta la cocaina che volevamo”

La testimonianza in questione è quella di una trans di quarantotto anni che attraverso il suo legale aveva chiesto di poter essere ascoltata come persona offesa. Si tratterebbe di una informatrice.

La trans, come riportato da La Stampa, avrebbe fatto sapere di aver preso parte a diversi festini organizzati nella caserma dei carabinieri finita sulle prime pagine di tutti i giornali.

Festini che vedevano la partecipazioni di diverse prostitute, alle quali venivano sequestrati i telefoni cellulari per evitare che fossero scattate foto che sarebbero potute finire in rete scatenando un terremoto mediatico e non solo. Quello che alla fine sarebbe accaduto grazie al lavoro degli inquirenti.

Secondo la testimonianza, sarebbe stato Orlando a maneggiare e fornire la droga. Tanta droga. Nei ricordi ci sarebbe anche l’immagine di un sacchetto con mezzo chilo di sostanza stupefacente.

“Il maresciallo e gli altri carabinieri erano dei depravati, facevamo sesso di gruppo a go-go, fantasie erotiche molto spinte e cocaina senza fine. Andavamo avanti tutta la notte fino alle prime luci dell’alba. Per pagarci ci lasciavano prendere tutta la cocaina che volevamo dal sacchetto”, sono le dichiarazioni come riportate da la Stampa.

Anche lei, come altre, sarebbe stata vittima di episodi di violenza da parte dei militari, che almeno in un’occasione l’avrebbero aggredita, spinta facendola cadere a terra.

Carabinieri macchina

Le richieste di soggetti che chiedono di essere interrogati

Con il trascorrere dei giorni aumentano le richieste di persone che chiedono di essere interrogate, che vogliono abbattere il muro di quel silenzio assordante che ha circondato la Caserma degli Orrori, come è stata ribattezzata dopo il sequestro da parte delle autorità. E la sensazione, dolorosa, è che altre testimonianze possano portare alla luce altri episodi e altri dettagli su quello che non si fatica a definire un sistema. Ma sarà la giustizia al termine del suo corso a suggerire le parole da utilizzare.