Carceri, botta e risposta tra Salvini e Cucchi sul reato di tortura
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Carceri, la proposta di Salvini sul reato di tortura: Ilaria Cucchi al contrattacco

Matteo Salvini

Matteo Salvini propone di rivedere con la Lega il reato di tortura: ma Ilaria Cucchi, senatrice e sorella di Stefano, lo attacca duramente.

La disputa sul sistema carcerario in Italia si riaccende dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini, che propone di rivedere la legge sul reato di tortura, suscitando l’immediata risposta della senatrice Ilaria Cucchi. Intanto, è arrivata la conferma dell’ergastolo per Alessandro Impagnatiello, esclusa la premeditazione per l’omicidio di Giulia Tramontano. Ecco, a seguire, il botta e risposta tra il vicepremier e l’esponente di Avs.

Ilaria Cucchi

Reato di tortura: Matteo Salvini propone delle modifiche

Durante una conferenza della Lega incentrata sul tema delle carceri, Matteo Salvini ha espresso la necessità di intervenire sul reato di tortura. “Serve rivedere, circoscrivere e precisare il reato di tortura: è una cosa da fare e chi se non la Lega può farlo“, ha affermato il vicepremier.

Ha poi difeso con forza la polizia penitenziaria. Sostenendo che viene rappresentata in modo distorto: “La polizia penitenziaria è poco presente su giornali e quando c’è viene attaccata perché gli agenti vengono considerati aguzzini e torturatori“. Ha quindi definito il loro lavoro “prezioso in condizioni delicatissime, lavoratori che sono dentro per missione e vocazione“.

Alla domanda su come si intenda intervenire concretamente, ha risposto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari. Ha chiarito che “non abbiamo ancora un testo definito, coinvolgeremo le parti interessate, la polizia penitenziaria in primis“.

La replica di Ilaria Cucchi

La risposta della senatrice Ilaria Cucchi, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra e sorella di Stefano Cucchi, non si è fatta attendere. “In quanto ministro dei Trasporti, Salvini dovrebbe occuparsi di quello“, ha dichiarato, criticando l’iniziativa del leader leghista.

Ha inoltre voluto puntualizzare: “Non sono in generale gli agenti ad essere etichettati di essere ‘torturatori’ ma lo sono quelli perseguiti penalmente per questo reato, sul quale non permetteremo che vengano messe le mani soltanto per pura propaganda politica“. Infine, ha ricordato le vittime degli abusi nelle carceri italiane, ed espresso sostegno ai magistrati che “con la schiena dritta non si fanno intimidire“.

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ultimo aggiornamento: 25 Giugno 2025 15:04

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