Sono previsti molti cambiamenti per le tasche della monarchia, e tutti puntano al ribasso.
Tra tutte le monarchie ancora presenti nel Vecchio Continente, quella britannica è una delle più numerose in termini di membri effettivi con mansioni ufficiali. Basta pensare che la monarchia della Norvegia ne conta a malapena quattro, contro i 12 di quella inglese. Ora, anche Re Carlo III, che sarà incoronato re domani sabato 6 maggio, ha deciso di dare un taglio alle spese di palazzo: vediamo come.
Si riducono i costi, ma il sovereign grant sembra rimanere fisso
Alcuni dei costi che Carlo di Windsor potrebbe decidere di tagliare sono legati al personale e ai viaggi, che rientrano a pieno titolo nella sovereign grant. Si tratta, appunto, di una sovvenzione che consiste in una somma di denaro versata dal tesoro, ma legata alle entrate immobiliari e finanziarie della Corona. Questa sovvenzione è tecnicamente di proprietà del sovrano, ma di fatto appartiene allo Stato.
Tramite questo legame, la sovvenzione viene rivista ogni cinque anni per decidere se deve essere diminuita o alzata. Tuttavia, ciò significa che tra una revisione e l’altra la cifra della sovereign grant rimane fissa, in modo indipendente da qualsiasi taglio di costi e spese.
Una sovvenzione alta e diversi profitti: una monarchia poco parsimoniosa
In definitiva, la monarchia inglese non si dimostra abile nel risparmiare, anche qualora Carlo III attui i cambiamenti promessi. Per fare un esempio, nel 2016 il sovereign grant è passato dal 15% dei profitti del patrimonio reale al 25%. Doveva essere una manovra temporanea, per ristrutturare Buckingham Palace: ma ad oggi la sovvenzione è rimasta ferma al 25%.
Non bisogna dimenticarsi, inoltre, dei parchi eolici offshore. Questi, che appoggiano sul fondale marino di proprietà del sovrano, vedranno aumentato il proprio valore a dismisura nei prossimi anni. A ciò vanno poi aggiunti i ducati di Lancaster e di Cornovaglia, le proprietà più importanti se si parla di guadagni.
Entrambi i ducati, che appartenevano alla Regina Elisabetta II, non sono soggetti all’imposta di successione, esattamente come tutti gli altri beni della defunta sovrana. In questo modo, Carlo di Windsor erediterà l’intero patrimonio della Regina, anche se non intende escludere i suoi fratelli dai profitti dei ducati.