Pier Ferdinando Casini commenta il suo presunto scivolamento a sinistra.
L’ex presidente della Camera da sempre nel centrodestra Casini è candidato a Bologna con il centrosinistra. In un’intervista al Corriere della Sera ha parlato delle critiche che ha ricevuto dagli elettori del Pd rispondendo che “il risultato farà giustizia di molte amplificazioni giornalistiche”. Casini dichiara che la “Dc è stata la mia vita e sono fiero di aver militato in questo partito. Ma la Dc dal 18 gennaio 194 non si presenta alle elezioni e lo stesso vale per il vecchio Pci”.
Pier Ferdinando Casini poi parla del presidenzialismo e sottolinea che non bisogna demonizzarlo perché il problema non è il presidenzialismo in sé ma il sistema istituzionale italiano. Il candidato bolognese parla poi di alleanze e ammette che avrebbe preferito Calenda a Fratoianni. “Speravo si concretizzasse l’accordo con il leader di Azione, comunque l’atteggiamento di Letta è stato serio e coerente” ha detto l’ex Dc. “Inoltre, pur con tutto il rispetto dovuto a Fratoianni, credo che il baricentro della coalizione sia in tutt’altra direzione, come dimostrano i voti espressi dal Pd in Parlamento.”
L’ex Dc ha paura del centrodestra
La caduta del governo Draghi, Casini lo considera “un gigantesco errore causato dai 5 stelle e assecondato da Lega e Forza Italia, contraddicendo tutto il lavoro dei loro ministri. Un’altra donazione di sangue che hanno fatto a Giorgia Meloni” ha evidenziato Casini. Proprio sulla leader di Fratelli d’Italia si esprime preoccupato. “Soprattutto mi preoccupa la superficialità con cui questa coalizione affronterebbe il rapporto con l’Europa, le promesse elettorali come la flat tax in presenza di un paese seduto su una polveriera come il nostro debito pubblico”.
Casini infine dice che nonostante tutto non ha mai pensato di abbandonare la politica. “La politica è la mia vita e comunque non si fa solo dal Parlamento, dove nessuno è indispensabile”.