Caso Diana Pifferi: si chiede più tempo per l’autopsia

Caso Diana Pifferi: si chiede più tempo per l’autopsia

Abbandonata dalla madre per giorni la neonata Diana Pifferi è morta a 18 mesi, piccola sarebbe morta di stenti. Si chiedono altri giorni per i risultati dell’autopsia.

Proseguono le indagini per la morte della neonata di 18 mesi abbandonata in casa a Milano dalla madre. Sotto accusa è proprio lei, Alessia Pifferi, che avrebbe lasciato la bambina da sola per giorni. Stando alle ricostruzioni degli inquirenti sarebbe almeno una settimana.

La donna è in carcere dal 21 luglio, ha scritto una lettera in cui smentisce di aver “percepito la figlia come un peso, un ostacolo” al suo sogno di diventare una star. L’inchiesta è ancora in corso ma gli inquirenti hanno chiesto una proroga per conoscere l’esito dell’autopsia.

Le indagini sono volte all’analisi del contenuto del biberon trovato accanto alla piccola Diana. Gli esami saranno condotti con la formula dell’incidente probatorio, che punteranno a capire se vi erano tracce di farmaci tranquillanti.

Attesa per i risultati

E’ stata chiesta una proroga di 30 giorni nell’inchiesta. Gli esami ancora in corso devono essere approfonditi al dettaglio, senza lasciare nulla al caso. Per questo motivo al momento le indagini si prendono ancora più tempo per stabilire com’è andata la vicenda.

Una madre accusata di aver provocato il delitto della figlia, lasciandola in casa per circa una settimana, da sola, a soli 18 mesi. Slitta quindi il termine per il deposito dell’autopsia, che inizialmente era stato fissato per la fine di settembre, ora spostato alla fine di ottobre.

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