Caso Diciotti, il voto della Giunta Immunità su Matteo Salvini.
Il giorno dopo il voto online che ha visto per protagonisti gli esponenti della base del Movimento Cinque Stelle, la Giunta Immunità del Senato si riunisce per decidere sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini.
Caso Diciotti, il voto della Giunta sull’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini
Al momento del suo arrivo in Giunta, il presidente Gasparri ha parlato ai microfoni dei giornalisti: “Abbiamo rispettato le procedure previste dalla legge: farò la mia replica, poi ci saranno le dichiarazioni di voto e credo entro due ore la giunta voterà“.
Sedici le persone contrarie al processo, sei le persone favorevoli
Come prevedibile la Giunta ha votato contro il processo a Matteo Salvini scatenando la polemica del Partito democratico.
Protesta del Pd in Giunta
Il voto della Giunta è stato accolto da una manifestazione del Partito Democratico che ha gridato slogan come Onestà e Vergogna. Critiche alla Giunta e soprattutto al Movimento Cinque Stelle.
Caso Diciotti, il voto in Giunta dopo quello online sulla piattaforma Rousseau
Il voto ha perso decisamente il suo alone di mistero in seguito alla decisione della base elettorale del Movimento Cinque Stelle di salvare Matteo Salvini. La maggioranza dei votanti pentastellati ha chiesto che il ministro dell’Interno non venga processato per i casi della Diciotti.
Il ruolo chiave del Movimento Cinque Stelle
Proprio il Movimento Cinque Stelle rappresentava in Giunta l’ago della bilancia. I partiti di centrodestra avevano fatto sapere di votare contro l’autorizzazione a procedere, mentre il centrosinistra aveva fatto sapere che avrebbe votato a favore.
In mezzo il MoVimento, diviso tra un’alleanza di governo delicata e la storica condanna alle immunità parlamentari.
Dopo il voto online il MoVimento Cinque Stelle ha subìto una preventivabile frattura interna, con l’ala conservatrice dei pentastellati che hanno condannato l’iniziativa proposta dai vertici del Movimento definendo irregolare il voto.