Caso Gregoretti, Matteo Salvini inizia un digiuno di solidarietà e protesta: “E’ dura ma farà bene anche a me”.
BOLOGNA – Caso Gregoretti, Matteo Salvini inizia un digiuno di solidarietà e protesta. Una giornata senza toccare cibo per il leader della Lega che, durante il suo tour elettorale in Emilia Romagna, ha confermato di essere pronto ad affrontare il processo: “Sono testone, faccio di testa mia. I miei legali mi consigliavo di evitare il Tribunale ma sono stufo di passare le mie giornate in questo modo. Se mi condannano, mi condannano, altrimenti partita chiusa. Io conto di essere assolto“.
“Aprirò un indirizzo email – ha aggiunto l’ex ministro dell’Interno – per consentire a tutti gli avvocati di partecipare perché si tratta di un processo per motivi ideali e non economici. Magari cinquecento o mille legali si metteranno a disposizione“.
Online il sito Digiuno per Salvini
Detto fatto, la Lega di Salvini ha lanciato il sito digiunopersalvini.it sul quale è possibile registrarsi per manifestare la propria decisione di digiunare per un giorno in segno di solidarietà al leader del Carroccio per il caso della Gregoretti.
In poche ore sul sito migliaia di persone hanno sottoscritto l’iniziativa… ma non mancano le polemiche. Come evidenziato da Fanpage, però, il sito non è controllato in alcun modo, al punto che tra i firmatari non mancano persone che hanno aderito più volte e non mancano persone che hanno colto l’occasione per prendere in giro il leader della Lega. C’è ad esempio un certo Cosìsirimetteinforma e un Maiconlabestiafascista
Salvini sfida Conte e Di Maio
Salvini si è detto pronto a tutto anche a sfidare il premier Conte e il ministro Di Maio: “Li porto in Tribunale“. E a chiede spiegazioni sul perché del voto favorevole della Lega replica: “Tanto con il voto in Aula mi avrebbero spedito a processo lo stesso“.
Una linea che l’ex ministro dell’Interno tiene ormai da diverso tempo tanto da aver chiesto un processo in un Tribunale grande perché “sarà un iter giudiziario alla maggioranza degli italiani”.
In Senato il voto il 17 febbraio
Il Senato non dovrebbe anticipare i tempi. Il voto, se non ci saranno cambiamenti dell’ultimo istante, è previsto per il prossimo 17 febbraio quando Palazzo Madama sarà chiamato ad esprimere il proprio pensiero sul caso Gregoretti.
Possibile il via libera per l’autorizzazione a procedere anche se non varrà come una condanna visto che, come sempre, l’ultima parola spetta ai giudici che dovranno decidere sul futuro dell’ex ministro dell’Interno indagato per sequestro di persona.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/salviniofficial