Matteo Salvini cavalca l’emergenza migranti mentre il premier non si espone temendo un contraccolpo sulla votazione sulla proroga dello stato dell’emergenza.
L’emergenza migranti ha un risvolto politico che agita il governo. Il crescente malumore da parte degli italiani alla luce degli sbarchi incontrollati e dei tentativi di fuga dai centri di accoglienza, regala campo alla propaganda del leader della Lega Matteo Salvini, che dopo aver trascorso i mesi del lockdown ai margini della scena politica italiana torna protagonista impugnando la battaglia storica che lo avrebbe portato al governo. Quella sulla sicurezza.
Emergenza migranti, Di Maio: “Qui è una questione di salute pubblica”
Il primo problema, come evidenziato anche da Luigi Di Maio, è evidentemente legato alla salute pubblica. Il ministro degli Esteri, con poche righe pubblicate su Facebook, rammenta che tutti sono tenuti a rispettare le regole, incluse le persone che hanno diritto alla protezione internazionale.
“Qui è una questione di salute pubblica. Il virus non è scomparso. I cittadini italiani, come il sottoscritto naturalmente, devono continuare a rispettare le regole che ci siamo dati e vale lo stesso per i turisti o per chi ha diritto alla protezione internazionale”.
Parole soft utili ad evidenziare il problema ma che non vogliono complicare la vita alla ministra Lamorgese, al lavoro per provare ad arginare una situazione emergenziale.
L’emergenza migranti aiuta la Lega di Salvini
Nella maggioranza di governo tutti sono consapevoli del fatto che il tema migranti è l’asso nella manica di Matteo Salvini, e la situazione regala tanto spazio al leader della Lega, che non deve forzare particolarmente la mano per parlare alla pancia degli italiani. E questa situazione alla lunga potrebbe regalare un vantaggio elettorale alla Lega, proprio in vista delle elezioni regionali. Evidentemente una disfatta della maggioranza potrebbe avere delle conseguenze sulla tenuta dell’esecutivo. O almeno sulla serenità della maggioranza.
La posizione del premier Conte
Secondo alcuni osservatori le dichiarazioni di Luigi Di Maio vogliono chiamare in causa il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che in effetti sul tema non si è sbottonato. Certo, il premier è alle prese con il complicatissimo dossier del piano nazionale per accedere ai fondi del Recovery fund, ma di certo non può abbandonare i suoi ministri su un tema delicato come quello della sicurezza e della gestione dei migranti. Insomma, deve esporsi anche su un terreno scivoloso come quello dell’immigrazione.
Il problema di fondo è che Conte non può permettersi passi falsi alla vigilia della votazione sulla proroga dello stato di emergenza. Il rischio è che possa dover fare i conti con le accuse di voler strumentalizzare i migranti per continuare a gestire poteri straordinari. Accuse che dal Centrodestra sono già state mosse. Quindi al momento in prima linea resta la Lamorgese, costretta a fare i conti con una situazione complicatissima.