Caso Tav, l’Italia prende tempo in attesa di ridiscutere il progetto con la Francia e con l’Unione europea. Ma l’indecisione potrebbe costare 300 milioni di euro.
Resta aperto il caso Tav, o meglio restano tante, troppe le domande ancora senza una risposta. Il premier Conte ha chiesto alla società italo-francese Telt di non procedere con azioni legalmente vincolanti per l’Italia e il gruppo ha fatto sapere di essere disponibile a un rinvio (anche se farà partire gli inviti indirizzati alle società) ma ha sottolineato come la strategia adottata dal governo italiano potrebbe… costare cara, nel vero senso della parola.
Finanziamenti per la Tav, l’Italia temporeggia ma ci sono 300 milioni in ballo
Stando a quanto evidenziato da Telt, infatti, se le discussioni dovessero protrarsi oltre il mese di marzo, l’Italia potrebbe perdere un finanziamento europeo fino a 300 milioni di euro.
Nella peggiore delle ipotesi potrebbe dunque ritrovarsi nella situazione di voler procedere con la realizzazione dell’opera ma senza parte dei fondi messi a disposizione dell’Unione europea, una beffa che difficilmente potrebbe essere digerita da Matteo Salvini.
Tregua tra Di Maio e Salvini, le redini passano nelle mani del premier Conte (e di Danilo Toninelli)
La situazione al governo resta delicata. Il premier-mago Conte è riuscito a trovare una via di mezzo grazie alla quale, almeno per il momento, non ci sono vinti né vincitori.
Una situazione ovviamente destinata a trasformarsi, presto o tardi, in una decisione definitiva che potrebbe nuovamente esasperare la situazione tra Salvini e Di Maio, che hanno largamente dimostrato di non essere intenzionati a fare passi indietro.