Chi è Alfredo Cospito: tutto sull’anarchico condannato al 41bis

Chi è Alfredo Cospito: tutto sull’anarchico condannato al 41bis

I magistrati hanno stabilito il 41bis nei confronti dell’anarchico Alfredo Cospito. Ma chi è e perché è stato condannato?

Continuano le proteste circa la pena inflitta ad Alfredo Cospito, l’anarchico 55enne detenuto nel carcere di Sassari. Secondo quanto appreso, l’uomo avrebbe dato il via ad uno sciopero della fame che perdura da oltre cento giorni, in segno di protesta per il regime di carcere duro. Quello di Alfredo Cospito è un regime anarchico messo in atto contro la criminalità organizzata.

Chi è Alfredo Cospito: la biografia

Classe 1967, originario di Pescara, Cospito è un membro della Federazione anarchica informale. Si tratta, nello specifico, di un gruppo anarco-insurrezionalista. 

Durante il corso degli anni il gruppo ha messo a segno diversi colpi nei confronti dello Stato. In questa situazione, numerosi membri del Fai appartenenti all’associazione sono stati recentemente sottoposti a processo, e condannati dal Tribunale di Torino. 

Le rivendicazioni sono avvenute tra il 2003 e il 2016. Alla luce dei crimini commessi, durante lo scorso luglio la Cassazione ha emesso in via definitiva diverse condanne. Alcune di queste prevedono fino a 20 anni di carcere nei confronti di 14 anarchici nel processo ‘Scripta manent’. 

Alfredo Cospito è risultato colpevole di diverse azioni criminali, come la gambizzazione nel 2012 dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Risulta anche colpevole dell’esplosione, nel 2006, di due pacchi bomba all’esterno della Scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo). Fortunatamente le esplosioni in questione non provocarono né morti né feriti. 

Alfredo Cospito: il carcere con il 41bis

In seguito all’invio di alcune lettere dal carcere di Sassari alla galassia anarchica, i giudici hanno sentenziato il 41bis nei confronti del detenuto, ovvero il carcere duro. Secondo i magistrati le lettere in questione avrebbero lo stesso valore dei ‘pizzini’ inviati dai boss mafiosi per far procedere la loro attività criminale anche da detenuti. 

In segno di protesta a questa condizione a cui è costretto, Alfredo Cospito ha dato il via ad uno sciopero della fame. Contemporaneamente si sono scatenate delle proteste a livello internazionale a Roma, Torino, Barcellona e in Berlino.