Il conduttore di Sciuscià e Servizio Pubblico Michele Santoro è uno dei giornalisti più conosciuti in Italia
Dalla Rai a Mediaset a La 7, l’attività giornalistica di Michele Santoro spazia dalle inchieste, alla politica, alla critica e analisi sociale. La sua lunga carriera lo porta a spostarsi su diversi programmi televisivi che conduce e di cui è autore. Scopriamone quindi le principali attività e la sua vita.
Michele Santoro: la scheda
Nome e cognome: Michele Santoro
Luogo e data di nascita: 2 Luglio 1951, Salerno
Segno zodiacale: Cancro
Professione: Giornalista, conduttore
Social: Facebook
La biografia
Michele Santoro è nato e cresciuto a Salerno, il 2 Luglio 1951. Il padre era un macchinista della ferrovia di stato originario di Avellino. Santoro ha studiato filosofia all’Università di Salerno laureandosi con Biagio De Giovanni, come relatore di tesi.
La carriera
Inizia la sua carriera giornalistica con il periodico Servire il Popolo, edito dalla stessa associazione di cui faceva parte negli anni ’70, il gruppo maoista Unione Comunisti Italiani, che chiuse i battenti nel 75. In seguito passa a La Voce della Campania, di cui diventa direttore nel 79. Ricopre la posizione solo per nove mesi prima di essere allontanato a causa delle sue idee in materia di religione. In seguito, inizia a collaborare con l’Unità, Il Mattino ed Epoca.
Migra dalla carta stampata alla televisione passando per la radio, con l’assunzione alla Rai. Inizia lavorando per Radio Uno dove conduce rubriche e diventa autore di sceneggiate radiofoniche come Via le odiate macchine. Nell’82 approda finalmente in televisione dove realizza degli speciali su Tresette, Tg Terza, Oggi dove e Specialmente sul tre. Sempre in Rai è sia autore che conduttore di programmi come Il rosso e il nero, Tempo reale e Samarcanda.
Nel mondo dell’editoria pubblica nel 1991 Oltre Samarcanda, e nel 96 Michele chi?, con cui vinse il premio Cimitile nel 98.
Michele Santoro: Rai, Mediaset e La7
Nel 96 i rapporti con la Rai si fanno ostili e decide di passare a Mediaset, dove diventa direttore della testata Moby Dick, in prima serata su Italia 1. I rapporti nel tempo iniziano ad incrinarsi anche con Mediaset, dove ebbe uno scontro pubblico con Berlusconi nel quale dichiarò: “Berlusconi! Io sono un dipendente del servizio pubblico, non sono un suo dipendente!”. Lascia quindi Mediaset nel 99 e torna in Rai con il programma di approfondimento giornalistico Circus.
In questi anni lancia Sciuscià un programma ricco di reportage giornalistici. Si sposta anche su Rai2 come autore e conduttore del programma di approfondimento Il Raggio Verde. In seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 lancia lo speciale Siamo tutti americani?, seguito dalla serie Emergenza Guerra, sempre su Rai2. Con la chiusura di Sciuscià, da vita ad Annozero nel 2006, dove invita a partecipare tra gli altri, Marco Travaglio e Rula Jebreal.
Con il definitivo distacco dalla Rai e una mancata collaborazione con La7, lancia la multipiattaforma Servizio Pubblico tra il 2011 e il 2012, in accordo anche con alcuni canali di Sky, Cielo e rete free. Viene trasmessa anche da Rado Capital e in seguito da Radio Radicale. La società produttrice di Servizio pubblico è stata Zerostudio’s affiancata in seguito anche da Il Fatto Quotidiano. Nel 2012 il programma si sposta su La7, continuando ad essere totalmente autoprodotto e indipendente. Il programma chiude i battenti il 24 luglio del 2014.
La chiusura di Servizio pubblico viene annunciata il 18 maggio del 2015 quando Santoro afferma di volersi dedicare ad altri progetti, non rinnovando il suo contratto con La7. Rosso di sera, nome della puntata del 18 giugno dello stesso anno, fu l’ultimo appuntamento in assoluto del programma.
Nel 2017, il giornalista ha annunciato la fine della sua cooperazione con Il Fatto Quotidiano a causa della differenza di alcune vedute e Santoro si dimette dal comitato dei garanti dell’azienda. Un anno prima, in un’intervista al Foglio, aveva criticato aspramente la linea editoriale del giornale di Marco Travaglio.
Attività politica
Alla fine degli anni ’90 Santoro divenne membro della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della commissione per la cultura e l’istruzione; della delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Croazia, al Parlamento europeo. Presenterà le dimissioni nel 2005.
La vita privata
Michele Santoro è stato sposato con Tonia Cardinale per 12 anni, dal matrimonio ha avuto una figlia di nome Luna. L’ex moglie ha rivelato in un suo libro i motivi della fine del loro rapporto: “Quando nostra figlia Luna aveva 10 anni il mio matrimonio finì. Io ero un’imprenditrice, avevo messo su un’agenzia di viaggi con le mie sole forze. Michele Santoro, mio marito, da un giorno all’altro diventò un importante personaggio televisivo e questo cambiò la nostra vita”.
Dopo il divorzio ha avuto una relazione con Sanja Podgajki, una psicologa di origini slave, con cui si sposa con una cerimonia semplice ed intima.
Quattro curiosità su Michele Santoro
Di seguito quattro curiosità su Michele Santoro:
Durante la puntata del 2 febbraio 1995 di Tempo Reale, Silvio Berlusconi telefonò in diretta per attaccare il giornalista Eugenio Scalfari.
Nel 2001 mandò in onda a Il raggio verde la registrazione integrale della video intervista a Borsellino nella quale rivelava l’esistenza di un’indagine delle procura di Palermo su Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e il boss Mangano. A seguito di questa Berlusconi presentò un esposto contro la Rai.
Il programma Sciuscià venne cancellato dal direttore della Rai per “motivi di tutela aziendale“, e dichiarò che “Il programma di Santoro non è degno di un paese civile. Può andare bene per il Venezuela, non per l’Italia“.
La sua personale attività sui social è limitata ma ci sono su Facebook e Twitter delle pagine dedicate a lui e ai suoi programmi tv.