Chi è Settimo Mineo, il nuovo boss della mafia dopo la caduta di Totò Riina. Dal maxi processo ai vertici di Cosa Nostra.
Gioielliere di ottant’anni e capo della Mafia siciliana, ecco chi è Settimo Mineo (conosciuto anche come Settimino), l’erede di Totò Riina, il nuovo boss arrestato il 4 dicembre 2018 con l’accusa di essere il nuovo numero uno di Cosa Nostra.
Mafia, i primi passi di Settimo Mineo: il maxi processo
La prima volta che il nome di Mineo viene alla luce per la sua attività mafiosa è il 1984, nel pieno della lotta combattuta da Falcone e Borsellino contro la criminalità organizzata siciliana. Settimo Mineo sale così sul banco degli imputati nel corso del maxi processo, destinato a rimanere nella storia dell’Italia.
A fare il suo nome furono Leonardo Vitale, Tommaso Buscetta e Salvatore Contorno, tre pentiti che conoscevano bene i nomi e i volti di Cosa Nostra. Settimino avrebbe sempre negato tutto. Fu condannato a sette anni di carcere ma la pena fu ridotta a cinque anni e quattro mesi dopo il ricorso in appello.
Settimo Mineo, il boss della Mafia siciliana
Scontata la pena torna a lavorare nella sua gioielleria nel centro di Palermo ma non abbandona i rapporti con la mafia, anzi. Venne condannato e arrestato nuovamente nel 2006 insieme con Antonino Rotolo, poi dal 2017, anno della morte di Totò Riina, avrebbe iniziato a gettare le basi per ottenere consensi tra le famiglie mafiose siciliane.
Inizia una rapida scalata verso i vertici di Cosa Nostra, conclusasi il 29 maggio 2018 con la sua elezione a nuovo boss della mafia.
L’arresto di Settimo Mineo
Da quel giorno di maggio inizia una nuova vita per Settimo. A lui spetta il controllo degli affari di Cosa Nostra, sulla sua scrivania arrivano i piani per le gare di appalto truccate. Riallaccia e intrattiene i rapporti con la mafia americana e crea una nuova cupola.
La sua esperienza finirà il 4 dicembre 2018, quando viene nuovamente arrestato in seguito alle indagini della Direzione distrettuale Antimafia.