Morto Davide Vannoni, inventore del metodo stamina

Morto Davide Vannoni, inventore del metodo stamina

Torino, morto Davide Vannoni, inventore del metodo stamina. Aveva 53 anni e aveva affrontato dure polemiche.

È morto Davide Vannoni, ideatore del metodo Stamina. L’uomo aveva 53 anni ed era da anni al centro di polemiche per il suo metodo controverso e osteggiato dalla medicina tradizionale.

Davide Vannoni morto

L’uomo è morto a Torino a cinquantatré anni. L’uomo è venuto a mancare dopo un lungo ricovero per una malattia incurabile.

Chi è Davide Vannoni

Nato a Torino nel 1967 da madre casalinga e padre artigiano, consegue la laurea in semiotica applicata alla ricerca di mercato. Vince una cattedra di insegnamento all’Università di Udine, dove diventa docente di psicologia cognitiva.

Inizia la sua attività di professionista con Cognition, una piccola società che si occupa di comunicazione e ricerche di mercato.

Il 2007 è l’anno della svolta. Per una semiparesi alla faccia, su consiglio di un amico Davide Vannoni vola in Ucraina per sottoporsi a una cura a base di cellule staminali.

Alla luce dei risultati ottenuti decide di iniziare il suo cammino in questo mondo. Vannoni porta a Torino due ricercatori ucraini con i quali collaborerà in un primo periodo.

Fonte foto: https://www.facebook.com/davide.vannoni.5

Vannoni e il metodo stamina

L’idea di Vannoni è che le cellule staminali (in particolare quelle mesenchimali) abbiano il potere di curare diverse malattie.

L’opinione pubblica si divide. Diverse persone sporgono denuncia contro Vannoni, altri affermano di essere guariti grazie alle sue cure.

Davide Vannoni continua a crescere (e a praticare) e nel 2009 inaugura la Stamina Foundation, che riesce a far approvare il metodo Vannoni, che viene riconosciuta come cura compassionevole che può essere praticato presso gli Ospedali Civili di Brescia.

Dopo un’accesissima battaglia politica e legale, a Vannoni viene imposto lo stop definitivo alla somministrazione delle cure.

Nel 2014 Vannoni è a processo come imputato per tentata truffa ai danni della Regione Piemonte per la richiesta di un finanziamento di 500.000 euro. Secondo l’accusa la richiesta sarebbe stata presentata insieme con una documentazione non veritiera.