La morte di un lavoratore dipendente pone anche la questione relativa al chi eredita il TFR. La legge e la giurisprudenza parlano chiaro sul tema.
Chi eredita il TFR
Quando si discute di eredità anche il TFR deve essere calcolato se chi muore era un lavoratore dipendente, il datore di lavoro ha l’obbligo di Legge nel corrispondere agli eredi sia la retribuzione relativa all’ultimo periodo di lavoro della persona deceduta sia l’indennità sostitutiva del preavviso e il TFR.
Il TFR che è stato maturato quando il soggetto deceduto era in rapporto di lavoro va devoluto poi agli eredi e ciò si ritiene per la Legislazione Vigente un vero e proprio diritto anche di tipo personale. In pratica non si tratta di un diritto successorio: non entra a fare parte dell’attivo ereditario e quindi la sua elargizione risulta indipendente dall’eventuale accettazione dell’eredità.
I diritti e i doveri di chi eredita il TFR
Va anche sottolineato, restando sul tema del diritto personale, che l’ente previdenziale non ha l’obbligo dell’acquisizione del certificato di avvenuta presentazione della denuncia di successione. Non vige nemmeno nessun obbligo sulla dichiarazione da parte dell’interessato al TFR maturato dal soggetto defunto, che a sua volta non ha obblighi di presentazione.
In termini meno tecnici la Legge dice che coloro che sono chiamati alla successione del lavoratore defunto hanno il diritto di rinunciare eventualmente all’eredità, ma allo stesso tempo possono richiedere il pagamento del suo TFR senza che questa richiesta vada ad inficiare la prima presa di posizione. In altre parole è possibile rinunciare all’eredità e contemporaneamente esigere il TFR del congiunto.
In conclusione, gli eredi del lavoratore dipendente defunto possono richiedere il TFR dello stesso indipendentemente dall’accettazione della sua eredità. In ogni caso, in presenza di una materia complessa come questa, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista del settore, un commercialista o un CAF.