Chi sono i furbetti del vaccino che hanno saltato la fila? Dalle inchieste alle mosse della Commissione Antimafia passando per gli ordini professionali.
In questa fase della campagna di vaccinazione, la luce dei riflettori si è spostata sui furbetti del vaccino, ossia sulle persone che hanno ricevuto il vaccino prima di quando avrebbero dovuto in base alle priorità stabilite dal piano vaccini. Sostanzialmente persone che per un motivo o per un altro hanno saltato la fila. Parliamo, in base ai dati a disposizione, di più di due milioni di dosi somministrate a persone non appartenenti alle categorie prioritarie. Sicuramente tra queste persone che hanno ricevuto il vaccino fuori lista qualcuno avrà avuto validi e soprattutto legittimi motivi. Ma il sospetto concreto, in alcuni casi confermato dalle indagini degli inquirenti, è che tra i fuori lista molti abbiamo ricevuto il vaccino in via preferenziale e senza alcun motivo. Lecito almeno.
Il mistero della categoria “Altro”
In un post condiviso sulla propria pagina Facebook, Nicola Morra mostra la situazione in diverse regioni italiane evidenziano la voce Altro. Si tratta di persone che non sono operatori sanitari, che non sono ultra ottantenni, che non sono nelle forze armate e che non sono docenti ma che hanno ricevuto il vaccino. La domanda è chi sono questi soggetti? E perché hanno ricevuto il vaccino?
Chi sono i furbetti del vaccino
Non è facile capire chi abbia ricevuto il vaccino fuori lista e perché. In alcuni casi la somministrazione del vaccino è avvenuta semplicemente perché, in un vuoto normativo, si riteneva giusto e doveroso vaccinare una persona anche non fragile piuttosto che cestinare la dose. Questo è avvenuto soprattutto pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo Commissario all’emergenza Figliuolo, che poi ha fatto chiarezza con un’ordinanza con la quale ha ribadito che a fine giornata le dosi avanzate devono essere effettivamente somministrate ma seguendo l’ordine delle priorità. Non al primo che passa quindi.
In altri casi non è facile capire quale criterio sia stato seguito per vaccinare. Le dosi sono state somministrate a commercialisti, in alcuni casi sembra addirittura a modelle. Persone che almeno apparentemente non avrebbero avuto alcun diritto.
Un caso anomalo è stato registrato in Puglia, dove molte persone si sono iscritte ad associazioni di volontariato. E hanno ricevuto il vaccino. Tutti sperano che si tratta di un’ondata di altruismo, ma qualche dubbio resta. E lo scioglieranno gli inquirenti. Sempre in Puglia risultano vaccinati addirittura artigiani, amministratori locali e commercianti. Resta da capire il perché.
A Biella la caccia ai furbetti del vaccino si è trasformata in una sorta di terremoto con più di venti indagati.
Le richieste degli Ordini
C’è poi il caso delle categorie che richiedono il vaccino. È ad esempio il caso dei togati e di alcuni giornalisti, anche se parliamo più di richieste di singoli che di mobilitazioni di categorie. In qualche città italiana erano iniziate le somministrazioni ai magistrati, interrotte dopo il primo monito di Draghi e Figliuolo. La Toscana aveva inserito gli avvocati e i magistrati tra le persone con priorità, una notizia che aveva fatto discutere e non poco.
Sempre parlando di categorie, in conferenza stampa il Presidente del Consiglio ha portato l’esempio di psicologi di 35 anni vaccinati in quanto operatori sanitari. Evidentemente il premier non condivide.
In un’intervista al Corriere della Sera il Commissario Figliuolo ha ammesso di aver ricevuto richieste anche pressanti da parte di alcune categorie che chiedevano la priorità per anticipare i tempi della vaccinazione.