Chico Forti, dopo 24 anni negli USA, è stato trasferito a Verona. Il Codacons chiede un’indagine sulle spese di rimpatrio.
Chico Forti, dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti, è finalmente rientrato in Italia ed è stato trasferito a Verona. Il suo arrivo nella casa circondariale di Verona-Montorio è avvenuto alle 13:30 di domenica 19 maggio. Il trasferimento è stato effettuato a bordo di un mezzo della Polizia Penitenziaria partito quella mattina da Rebibbia, dove Forti era stato temporaneamente detenuto dopo essere atterrato a Pratica di Mare. Secondo quanto riferito da affaritaliani.it
Il rimpatrio di Chico Forti: spese e polemiche
Forti, 65enne trentino, ha subito espletato le prime formalità di rito presso il carcere di Montorio. Non è ancora confermato se abbia potuto incontrare i familiari, ma ha immediatamente inoltrato una richiesta urgente per poter vedere la madre 96enne, Maria Loner. Secondo quanto riferito da affaritaliani.it
Chico Forti è stato rilasciato negli Stati Uniti dopo essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Dale Pike nel 1998. Al suo arrivo a Pratica di Mare, è stato accolto dalla premier Giorgia Meloni. In un’intervista al Tg1, Forti ha dichiarato: “Ho sognato ogni giorno questo momento” e ha ribadito la sua innocenza, affermando che si è dichiarato colpevole solo per ottenere l’estradizione. Secondo quanto riferito da affaritaliani.it
Codacons: denuncia per le spese di rimpatrio
Come spesso accade in questi casi, il Codacons ha deciso di intervenire. L’associazione ha presentato un esposto alla magistratura contabile per chiedere un’indagine approfondita sulle spese sostenute per il rimpatrio di Forti, che ammontano a ben 134 mila euro. Questa cifra è stata giudicata eccessiva dal Codacons, che solleva dubbi sulla necessità di una spesa così ingente per un singolo volo. Secondo quanto riferito da affaritaliani.it
Il Codacons chiede che vengano rese pubbliche le ragioni dietro tale spesa e se non fosse stato possibile organizzare il trasferimento con costi inferiori. L’associazione mira a verificare se le risorse statali siano state utilizzate correttamente nella gestione del rimpatrio di Chico Forti. Secondo quanto riferito da affaritaliani.it
L’indagine richiesta dal Codacons punta a chiarire ogni dettaglio relativo alle spese sostenute dallo Stato italiano per il rimpatrio di Chico Forti. Secondo l’associazione, è fondamentale assicurarsi che ogni euro speso sia giustificato e che non vi siano stati sprechi di denaro pubblico. Questo tipo di trasparenza è essenziale per mantenere la fiducia dei cittadini nella gestione delle risorse statali. Secondo quanto riferito da affaritaliani.it