La pandemia di Covid ha avuto conseguenze anche nell’automotive per via della mancanza dei chip alle case automobilistiche: ecco cosa sono.
La pandemia dovuta al Covid-19 ha portato a conseguenze in tutti gli ambiti, compreso quello dell’automotive. Uno dei principali disagi legati a questo settore riguarda i tempi di consegna delle auto nuove che si sono dilungati a dismisura: il motivo è il mancato arrivo dalla Cina dei chip auto che sono fondamentali nella catena di montaggio dei veicoli. La mancanza di microchip e microprocessori ha inevitabilmente rallentato anche la produzione di auto e, di conseguenza, i tempi di consegna dal concessionario al nuovo proprietario del mezzo.
Chip auto: cosa sono
Ma i chip dell’auto cosa sono? Se ve lo state domandando, la risposta è piuttosto semplice: i chip auto, o microconduttori, sono quei semiconduttori che permettono il funzionamento della parte elettronica del mezzo. Tra questi ci sono per esempio i chip del display driver, ovvero quelli che permettono per esempio al cruscotto dell’automobile di illuminarsi (che funzionano nello stesso modo di quelli presenti negli smartphone e che permettono allo schermo del nostro telefono di illuminarsi).
Sono piccole componenti dell’auto, anche dal basso valore economico (quello dei display driver è di circa 1 euro al pezzo) ma che risultano essere essenziali per la costruzione del veicolo e senza i quali la produzione è costretta ad arrestarsi. Basti pensare che nel 2021 la Volvo ha dovuto chiudere per qualche giorno le proprie fabbrica proprio perché non aveva a disposizione i chip che sarebbero serviti.
Chip auto: dove vengono costruiti
La produzione dei chip (delle auto ma anche quelli utilizzati per gli altri elettrodomestici) si concentra principalmente in Cina, dove i costi di produzione sono più bassi rispetto all’Europa o al Nord America.
Nel paese asiatico vengono prodotti soprattutto i chip a basso costo, che servono a svolgere funzioni semplici (come ad esempio quelli già citati per i display driver) ma indispensabili per automobili e elettrodomestici. Colossi come l’Intel, invece, producono dispositivi più grandi e anche molto più costosi.
La pandemia di Covid, le politiche riguardo all’esportazioni dei prodotti della Cina, le tensioni con gli Stati Uniti e l’aumento della domanda (i lockdown hanno prodotto un aumento dell’acquisto di dispositivi elettronici come TV, tablet e computer) hanno portato anche alla crisi del settore automotive.