Cinque giocatori della Virtus Verona accusati di stupro da una ragazza. Loro si difendono: “Rapporti consenzienti”.
VERONA – Cinque giocatori della Virtus Verona accusati di stupro da una ragazza. La vicenda, come scritto da La Repubblica, risale al gennaio 2020 quando la giovane ha raccontato agli inquirenti di essere stata abusata. I professionisti hanno smentito la versione della ragazza parlando di “rapporti consenzienti”. Nei prossimi giorni il giudice dovrà decidere se rinviare gli accusati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo.
L’episodio, come detto, è avvenuto prima della pandemia e tre dei calciatori hanno cambiato squadra. Resta il massimo riserbo sulla vicenda e soprattutto sui nomi delle persone coinvolte nell’accaduto.
La dura posizione dei tifosi
Dura la posizione dei tifosi della Virtus Verona. “Siamo scioccati, indignati e molto arrabbiati di apprendere dai mass media che cinque giocatori della Virtus Verona siano indagati per un presunto stupro ai danni di una ragazza – si legge in un post, riportato da La Repubblica – la Virtus Verona e la sua tifoseria organizzata da sempre vantano con orgoglio la difesa dei diritti umani, sempre schierati contro ogni razzismo, discriminazione, violenza sulle donne e sempre dalla parte di tutte quelle categorie di persone meno tutelate e rispettate […]. Chi ama il calcio, odia la violenza sulle donne e chi la copre […]“.
Ghirelli: “Turbato dalla vicenda”
E’ arrivato anche il commento del presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli: “La vicenda di presunta violenza sessuale che vede imputati cinque calciatori e che coinvolgerebbe una giovane ragazza mi turba come dirigente sportivo e come uomo di famiglia. Chiaramente la giustizia deve fare il suo corso, è opportuno salvaguardare il profilo processuale […]“.
“Tuttavia – ha aggiunto – non avrei voluto mai apprendere una simile notizia, da dirigente perché vengono messi in discussione valori come il rispetto dell’altro, che noi professione fuori dal camp. C’è al contempo un risvolto umano, penso anche alle famiglie della giovane donna e dei calciatori, ai loro amici, alla loro rete sociale, al presidente della Virtus e al club. Penso al turbamento e all’angoscia che stanno provando, sentimenti che al di là del percorso processuale segneranno per sempre la loro esistenza […]“.