Nuovo decreto Covid, come funziona il nuovo sistema di monitoraggio per stabilire i colori delle Regioni. E perché andare in zona Rossa sarà più difficile (per fortuna).
Con il nuovo decreto riaperture, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, cambia il sistema di monitoraggio per stabilire i colori delle Regioni. I nuovi parametri per monitorare l’andamento della situazione epidemiologica diventano l’incidenza e il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva.
Due sistemi di monitoraggio fino al 16 giugno
Fino al 16 giugno si procede con un doppio sistema di monitoraggio. Il nuovo sistema affiancherà quello vecchio incentrato sull’indice Rt, destinato quindi ad andare in pensione e ad essere sostituito dall’Rt ospedaliero, come è stato rinominato il nuovo indice per il monitoraggio della pressione sulle strutture ospedaliere. Quando i due sistemi di monitoraggio danno risultati diversi, si applicheranno le indicazioni fornite dal monitoraggio che darà uno scenario di rischio inferiore. Sostanzialmente andare in zona Arancione e in zona Rossa sarà decisamente più difficile. Fortunatamente.
Come funziona il nuovo sistema di monitoraggio per i colori delle Regioni
Come anticipato, il nuovo sistema di monitoraggio supera l’indice Rt, considerato poco affidabile in questa nuova fase dell’emergenza sanitaria. Il nuovo sistema si concentra principalmente su due dati: l’incidenza, ossia il campanello d’allarme più significativo in questa fase, e il livello di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva.
Perché sarà più difficile andare in zona Rossa
Andare in zona Rossa sarà evidentemente più difficile in quanto l’Rt da solo non basta a determinare il colore delle Regioni. Possono verificarsi casi di territori con un indice Rt alto ma con bassa incidenza e pressione lieve sul sistema sanitario. In questo caso le Regioni non sarebbero retrocesse in una fascia a maggior rischio epidemiologico.