Si valuta una riduzione della validità del Green Pass ma non solo: come potrebbero cambiare le regole sulla certificazione verde.
Il governo si appresta a varare una nuova stretta sul Green Pass: il tema sarà sul tavolo di un Consiglio dei Ministri atteso nei prossimi giorni, dopo la consueta cabina di regia nel corso della quale si farà il punto sull’andamento dell’epidemia in Italia.
Dalla durata ai tamponi, come potrebbero cambiare le regole sul Green Pass
La validità del Green Pass sarà ridotta da dodici a nove mesi, questo alla luce dei dati sull’efficacia dei vaccini, che a sei mesi dalla somministrazione risultano meno efficaci contro il contagio. Difficile, per motivi pratici, che la validità possa essere ridotta addirittura a sei mesi. Il rischio è di lasciare senza certificazione verde soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale e che ancora non possono procedere con la somministrazione della terza dose.
Restano dubbi sul Green Pass 2G. Alcuni Presidenti di Regione chiedono un rafforzamento della certificazione verde seguendo il modello tedesco, che prevede il rilascio della certificazione verde solo in caso di guarigione dal Covid o di vaccinazione. Sembra però improbabile che il governo possa decidere di escludere le persone che fino a questo momento hanno ottenuto la certificazione con i tamponi.
Non è invece da escludere una revisione della durata della certificazione ottenuta con i tamponi. La certificazione verde ottenuta con un test rapido potrebbe essere ridotta a 24 ore mentre quella ottenuta con un tampone molecolare potrebbe scendere a 72.
Vaccinazione obbligatoria per sanitari e operatori delle Rsa
Non solo la certificazione verde. Il governo valuta l’obbligo vaccinale per i sanitari e gli operatori delle Rsa. Per loro sarà quindi obbligatoria la somministrazione della terza dose di vaccino, questo allo scopo di tenere ospedali e strutture sanitarie Covid Free, per quanto possibile.