Comunicare l'economia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Comunicare l’economia

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Comunicare male l’economia fa male all’economia? Sicuramente sì, ma soprattutto fa male ai cittadini, al loro benessere in senso lato e sicuramente anche ai loro portafogli.

Esiste insomma una dimensione diciamo psicologica, non strettamente legata a numeri e statistiche, che pure incide sul sistema. Una popolazione spaventata pensa al futuro in modo oscuro, distopico, spaventato. Ma la psicologia collettiva non è tutto, in questa storia c’entrano anche responsabilità politiche e giornalistiche.

In genere se un paese va bene, è in salute o sono in salute alcuni parametri fondamentali, la notizia dovrebbe essere buona per tutti. Invece no, se il narratore è ideologico il governo di turno sbaglia sempre tutto, se invece è del suo colore vai con lodi sperticare e quasi eccessive, addirittura controproducenti, sicuramente stucchevoli.

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Sulla cosiddetta Melonomics se ne sono sentite di ogni, toglie ai poveri per dare ai ricchi (riforma fiscale) , non dà abbastanza ai poveri (taglio del cuneo fiscale a tempo) , non rispetta i lavoratori più deboli (discussione sul salario minimo) , maltratta i medici eroi, non spende bene i soldi del Pnrr, se ne frega del Sud.

Ma anche (sembro Veltroni dei tempi d’oro) Robin Hood che tassa gli extraprofitti delle banche, consumi in ripresa grazie ai soldi messi in busta paga proprio grazie al taglio del cuneo fiscale, palate di aiuti per il caro bollette e le famiglie con figli…e potremmo andare avanti per ore.

Claudio Brachino
Claudio Brachino

La domanda però è sempre la stessa, l’Italia va bene o va male? Senza fare gli ottimisti a tutti i costi, ebbene sì, l’Italia va meglio di quanto pensino gli italiani, popolo che secondo il Censis non dorme, non vede il domani, non fa figli e vuole scappare all’estero.

Pare che in Norvegia gli infermieri guadagnino di più ma non sempre ci aspetta il Paradiso. La nostra Sanità va sicuramente messa a posto, ma le flebo per la terapia immunologica a un paziente malato di cancro all’ultimo stadio le paga ancora lo Stato a cui gi evasori non versano circa 100 miliardi l’anno.

Così difficile togliere le accise sulla benzina, ma lo spread è basso e la crescita è stata rivista al rialzo nonostante i tassi d’interesse più duri e  scriteriati della storia dell’euro.

L’inflazione lentamente scende e i dati sull’occupazione non sono mai stati cosi buoni. In un talk in cui ero presente c’è chi ha fatto notare che i numeri hanno anche una qualità oltre che una quantità ( gli occupati di quelle statistiche non sono tutti stabili). Per fortuna i numeri hanno una loro oggettività, basta scriverli o dirli giusti che la gente capisce quel che deve capire.  

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ultimo aggiornamento: 7 Dicembre 2023 18:37

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