Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega alle prese con i congressi: tra unità e divisioni interne.
Alla fine di febbraio, il congresso nazionale di Forza Italia, tenutosi al Palazzo dei Congressi dell’Eur, ha lasciato un segno particolare: urne preparate ma mai utilizzate.
Antonio Tajani è stato eletto all’unanimità per alzata di mano, un metodo che ha sorpreso molti. Questo evento riflette la ricerca di unità all’interno del partito, nonostante le modalità inusuali.
Fratelli d’Italia e la sfida romana
Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, si appresta a tenere il proprio congresso nello stesso luogo del 22 e 23 marzo. A differenza di Forza Italia, questo evento si preannuncia come il palcoscenico di una lunga trattativa interna, in particolare a Roma, culla del partito.
Come riportato da Ilgiornale.it, due correnti cercano un’intesa su chi dovrebbe guidare la sezione romana del partito: da una parte, il gruppo che sostiene Marco Perissa, dall’altra, quello che appoggia Marco Milani.
La contesa interna si prospetta intensa, con Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, che cerca maggior riconoscimento e che può contare su un notevole sostegno tra i tesserati. La partecipazione attesa al congresso include figure di spicco come il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e si prevede un’alta probabilità di raggiungere un’intesa per un candidato unitario, nonostante le dichiarazioni ufficiali di Rampelli neghino incontri preliminari al riguardo.
L’indefinita attesa della Lega
Per quanto riguarda la Lega, la situazione appare più nebulosa. L’ultimo congresso lombardo, cuore storico del partito, risale al 2015, con la segreteria affidata a un commissario dal 2021.
Nonostante le aspettative di un congresso imminente lo scorso autunno, Matteo Salvini ha recentemente dichiarato che l’evento non si terrà prima delle elezioni europee, senza fornire una data precisa. Questo ritardo solleva interrogativi sulla gestione della democrazia interna del partito e sulla sua coesione.
