Accuse di razzismo all’Italia da parte del Consiglio d’Europa: il rapporto stilato dall’Ecri e la dura risposta di Giorgia Meloni e Sergio Mattarella.
Il Consiglio d’Europa, organismo nato nel 1949 dopo la Seconda guerra mondiale per promuovere la democrazia e i diritti nel continente, ha dato un pesante giudizio sull’Italia in tema razzismo e intolleranza. Infatti, in un rapporto stilato dall’Ecri, risultano esserci pesanti accuse verso il Bel Paese. In questo senso Giorgia Meloni e Sergio Mattarella hanno reagito in modo duro.
Le accuse di razzismo da parte del Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa ha mosso pesanti accuse verso l’Italia con la pubblicazione di un duro rapporto stilato dalla commissione contro il razzismo e l’intolleranza (l’Ecri), composta da 46 esperti indipendenti (uno per Paese membro).
Da quanto si apprende da tale documento, la polizia italiana sarebbe protagonista di “profilazione razziale” nel corso delle sue attività, soprattutto nei confronti dei rom e delle persone di origine africana. Accuse anche per il mondo politico che negli ultimi anni è diventato sempre più “xenofobo”, con un dibattito pubblico dai toni “divisivi” su stranieri e Lgbti.
La replica di Meloni, Salvini e Mattarella
Le affermazioni nel rapporto contro l’Italia hanno fin da subito suscitato forti reazioni. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, infatti, come riportato anche dall’Ansa, in una telefonata, ha espresso al responsabile della polizia Vittorio Pisani “stima e vicinanza” alle forze dell’ordine.
Ben più forte la reazione della Premier Giorgia Meloni: “Le nostre forze sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, meritando rispetto, non simili ingiurie”.
Dello stesso avviso anche Matteo Salvini: “Donne e uomini in divisa sono stati attaccati vergognosamente da un ente inutile pagato anche con le tasse dei cittadini italiani”, ha detto. E ancora: “Se a questi signori piacciono tanto rom e clandestini se li portino tutti a casa loro a Strasburgo”.