Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla festa annuale del Fatto Quotidiano: “I verbali del Cts erano riservati, non segreti”.
In occasione della festa annuale del Fatto Quotidiano, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha concesso una lunga intervista durante la quale ha parlato dell’emergenza coronavirus e dell’attualità politica.
Di seguito il video condiviso sulla pagina Facebook del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Conte al Fatto Quotidiano: “Ho chiamato Berlusconi al telefono”
“Ho chiamato Berlusconi al telefono la sera in cui ho saputo che ha contratto il Covid19 e gli ho rappresentato i migliori auspici di pronta guarigione”.
Conte ha commentato anche le parole di De Benedetti, che ha definito Berlusconi un imbroglione: “Ha espresso anche un giudizio molto severo nei miei confronti. Il Presidente si esime di esprimere giudizi sulle sue qualità imprenditoriali”.
“Gli omissis nei verbali del Cts? Non me ne sono occupato personalmente”
Il Presidente del Consiglio ha poi parlato dei verbali del Comitato Tecnico Scientifico, recentemente pubblicati sul sito del Dipartimento della Protezione Civile.
“Per quanto riguarda i verbali ho sempre detto che il governo gestirà questa pandemia avendo ben chiara alcuni principi tra cui la trasparenza. Il fatto che i verbali fossero riservati non significa che fossero segreti […]. Riservati perché quando si lavora e si prendono decisioni molto importanti è bene che si lavori in modo riservato. Degli omissis non mi sono occupato personalmente, è stato un fatto tecnico gestito dagli uffici”.
“Per quanto riguarda il lockdown, l’8 viene pubblicato il Dpcm con il lockdown della Lombardia e di alcune aree del Nord […]. Una fuga di notizie portò a significativi trasferimenti, molti decisero di spostarsi subito. Questo determinò in poche ore un’alterazione della curva epidemiologica. Nel giro di 24 ore decidemmo che la situazione imponeva un lockdown totale“.
Conte ha parlato anche del rapporto con i leader dell’opposizione.
“Con Forza Italia il dialogo è costante, c’è un confronto molto istituzionale. Con Giorgia Meloni anche. Con Salvini ho qualche difficoltà perché quando lascio un messaggio non vengo richiamato”.
Conte sulla zona rossa a Nembro e Alzano
Inevitabile, parlando della storia del coronavirus, una domanda sulla zona rossa a Nembro e Alzano.
“Il verbale del 3 marzo è stato comunicato al Ministro Speranza […]. Il 4 marzo il ministro Speranza va in Lombardia, incontra Fontana e Galllera. Il 5 c’è un Cdm e Speranza mi riferisce i contenuti del documento del Cts. Lo stesso giorno il documento viene trasferito al Segretario Generale di Palazzo Chigi, a me non viene trasmesso. A quel punto ne discutiamo anche con la ministra Lamorgese e nasce l’esigenza,perché eravamo fuori dai focolai iniziali e c’era già una diffusione del contagio in Lombardia, di chiedere un approfondimento. Il professor Brusaferro completa un rapporto la notte stessa del 5. L’indomani, la mattina presto, andai direttamente dagli esperti. La mattina del 6 arrivano i dati del 5 e gli esperti maturano la consapevolezza che c’è bisogno di una misura più drastica. Il 7 formalizzano il nuovo verbale nel quale chiedono la chiusura della Lombardia e delle province collegate. La notte del 7 alle 2 di notte firmo il Dpcm“.
Coronavirus, Conte: “Possiamo guardare con fiducia al prossimo autunno”
Il Presidente del Consiglio ha poi parlato della situazione attuale e del futuro.
“Negli ultimi giorni il numero dei contagiati è cresciuto per effetto dei contagi agostani. Noi italiani però ci confermiamo responsabili anche rispetto agli scenari di altri Paesi. Il percorso che abbiamo in mente è quello di incrementare i controllo e predisporci per interventi mirati […]. Noi abbiamo un sistema di monitoraggio molto sofisticato. Abbiamo la possibilità con questo sistema di conoscere l’andamento della curva e la soglia di criticità del sistema. Noi possiamo affrontare con fiducia l’autunno perché non saremo nella condizione di disporre un lockdown nazionale. Nella peggiore delle ipotesi dovremo procedere con chiusure mirate”.
Conte, “Sono laico sul Mes”
Giuseppe Conte ha parlato anche del Mes, un tema rimasto in sospeso.
“Al momento il Ministro della Salute non mi ha detto di avere bisogno di ulteriori fondi. Ma non bisogna pensare che chiedendo 36 miliardi questi vengano investiti interamente nella sanità. Non è che l’Europa ci mette a disposizione 36 miliardi e noi li investiamo nella sanità. La nostra economia andrebbe a rotoli […]. Io andrò in Parlamento e decideremo”.
Scuola e referendum
Inevitabile anche una riflessione sulla ripresa della scuola e sulle prossime elezioni regionali.
“Cosa significa le cose andranno male a scuola? Il 14 settembre molte scuole riapriranno, molte regioni hanno deciso di ritardare. Ci sarà qualche caso positivo? Lo diamo per scontato. Abbiamo predisposto linee guida […], se necessario arriveremo alla quarantena di tutta la classe. Ci saranno aule che passeranno alla didattica a distanza? Attrezzature? Abbiamo fatto pervenire più di due milioni di banchi nuovi”
“Referendum sul taglio dei parlamentari? Si tratta di una riforma votata dalla stragrande maggioranza parlamentare. Ogni cittadino esprimerà la propria opinione. La mia opinione è che con la riduzione dei parlamentari non venga compromessa la funzionalità del Parlamento. Spendere meno è una cosa opportuna“.
Conte, “La presenza allo stadio non è assolutamente opportuna”
In vista della ripresa del campionato di calcio Conte ha parlato anche della riapertura degli stadi.
“Dobbiamo avere chiare finalità e soluzioni. Noi vogliamo gestire la pandemia ancora in corso. Oggi ci sarà una manifestazione di persone che dicono che la pandemia non esiste. A loro rispondiamo con i numeri. Ritornando agli stadi, se dobbiamo convivere con la pandemia dobbiamo privilegiare le attività più importanti. Ecco perché i governo non ha mai aperto le discoteche, lo hanno fatto alcune Regioni. Per quanto mi riguarda, la presenza allo stadio non è assolutamente opportuna“.