Giuseppe Conte critica il Governo per i rincari su luce e gas e per l’aumento dei fondi destinati agli stipendi dei ministri.
Il leader del M5s, Giuseppe Conte, punta il dito contro un 2025 segnato da pesanti rincari e scelte politiche discutibili, che rischiano di pesare sulle spalle dei cittadini italiani. Attraverso un duro post sui social, Conte denuncia gli aumenti previsti per luce e gas, il carovita e la gestione delle risorse pubbliche da parte del Governo Meloni.
Rincari luce e gas: un peso insostenibile per le famiglie
Secondo Conte, i cittadini italiani dovranno affrontare rincari significativi nel 2025. “Possibili aumenti fino al 30% su luce e gas, rincari sulla maggior parte delle tratte autostradali e anche sull’assicurazione dell’auto”, scrive il leader del Movimento 5 Stelle.
A questa stima si aggiunge l’allarme lanciato dalla Federconsumatori, secondo cui i rincari nei vari settori potrebbero “avvicinarsi ai 1000 euro a famiglia”. Una situazione che, secondo Conte, è aggravata dall’assenza di misure adeguate per contrastare il carovita. “Il Governo non ha previsto nulla contro il carovita, bocciando tutte le nostre proposte”, denuncia, sottolineando come le famiglie italiane siano lasciate sole a fronteggiare l’aumento dei costi energetici e di altri beni e servizi.
Conte critica duramente anche le priorità del Governo, che avrebbe concentrato risorse su spese militari anziché su interventi per sostenere i cittadini: “Si sono impegnati solo a mettere in campo risorse record sulle armi per portare avanti una strategia fallimentare sulla guerra in Ucraina”. La conseguenza? “A pagare sono – come sempre – i cittadini con spese militari e rincari in bolletta”.
Stipendi dei ministri e mancati interventi per i lavoratori
Un altro tema scottante sollevato da Conte riguarda l’aumento dei fondi destinati agli stipendi dei ministri. “Aumentano però i fondi per integrare lo stipendio dei Ministri del Governo Meloni: per loro il carovita non morde”, afferma l’ex premier, evidenziando una disparità di trattamento tra la classe dirigente e i cittadini comuni.
L’accusa è accompagnata da una critica alle mancate promesse sul fronte fiscale e previdenziale. Per i pensionati, il supporto economico si limita a cifre irrisorie: “I pensionati dovranno arrangiarsi con l’aumento di 1 euro e 80 centesimi”. Anche i lavoratori, secondo Conte, sono stati delusi da un Governo che non ha mantenuto gli impegni presi: “Nessun aumento in busta paga per i lavoratori, perché – tolta la propaganda di Meloni – il taglio del cuneo è solo una conferma di quello già operato negli anni scorsi”.
Infine, il leader del M5s punta il dito contro il fallimento delle adesioni al concordato fiscale, evidenziando come il ceto medio resti privo di agevolazioni concrete. “Il ceto medio va avanti con zero euro di tagli alle tasse, visto che il Governo non ha mantenuto la promessa”.
Il 2025 si preannuncia come un anno di sacrifici per le famiglie italiane, costrette a fare i conti con rincari generalizzati e una mancanza di interventi adeguati per fronteggiare il carovita. Giuseppe Conte richiama l’attenzione su scelte politiche che, a suo dire, favoriscono pochi a discapito della maggioranza. Le sue dichiarazioni sono un appello affinché il dibattito politico si concentri sulle reali esigenze dei cittadini, garantendo un sostegno concreto a chi ne ha più bisogno.
Le dichiarazioni sono riprese da ansa.it e visualizzabili nel suo totale nell’interno dell’agenzia in questione.
Giuseppe Conte: il pensiero sul discorso del presidente Mattarella
Come riportato dal quotidiano.net, Giuseppe Conte dichiara sul recente discorso del presidente Mattarella: “Condivido il richiamo del Presidente Mattarella a un impegno per la pace in linea con la Costituzione, le riflessioni sulla barbarie della guerra e quelle sulla ‘sconcertante’ sproporzione fra l’enorme spesa in armi e gli investimenti contro il cambiamento climatico, a tutela dell’ambiente.“
Continua l’ex presidente del consiglio: “Non posso non soffermarmi sullo stimolo del Capo dello Stato per una riscoperta dell’impegno e della partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano tutti. Nella disaffezione delle persone verso la partecipazione politica e il voto piantano le radici poteri economici e finanziari in mano a pochi o addirittura a singoli, interessi politici di circoletti e clientele che scelgono per tutti e tutelano i privilegi di pochi anziché i diritti di tutti.“
Conclude il leader dei M5S: “La politica perde così la sua missione, la ricerca del bene comune e lo vediamo in tutto: si aumentano gli stipendi di chi governa anziché le buste paga da fame dei giovani che scappano all’estero, si cancellano i reati di chi abusa del suo potere per favorire qualcuno in un concorso o in una gara pubblica anziché investire risorse ed energie per tutelare fino in fondo i diritti delle persone, dalle corsie di ospedale fino alle aule scolastiche e alla sicurezza nelle nostre città.“