Conte stronca la Meloni: “Propaganda finita. Zero crescita”

Conte stronca la Meloni: “Propaganda finita. Zero crescita”

Non ci sta Giuseppe Conte dopo l’approvazione della Nadef da parte del Governo. Parole durissime verso Giorgia Meloni.

L’Italia che non cresce e con zero prospettive per il futuro se il Governo continuerà in questo modo. Questo, in sintesi, il pensiero di Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, dopo l’approvazione della Nadef. Parlando con i giornalisti, il politico ha espresso tutte le sue perplessità sull’operato della Premier Giorgia Meloni e su cosa dovranno aspettarsi gli italiani.

Conte stronca la Meloni e il Governo

Giuseppe Conte

“Con la Nadef si certifica che la propaganda del governo è finita”, ha sentenziato Conte. “Abbiamo una prospettiva in cui c’è zero crescita, zero investimenti e ovviamente non si risolvono i problemi delle famiglie italiane. Parliamo del caro mutui, del carrello della spesa, del caro carburanti. I primi a rimanere delusi sono i cittadini che hanno votato questo governo, avevano annunciato una svolta sulla politica economica e sociale del Paese. Invece è un governo che certifica manovre dello zero virgola. Non c’è nessuna prospettiva di rilancio del Paese”.

E ancora: “Questo governo per un anno ha continuato a trarre beneficio, come il governo Draghi, delle prospettive espansive che abbiamo costruito. Più 12% di incremento di Pil in un biennio, abbiamo migliorato di 15 punti in tre anni il rapporto debito/Pil, abbiamo maggiorato le entrate fiscali dello Stato di 100 miliardi in due anni. Quel tesoretto l’hanno distribuito prima Draghi e poi Meloni. Di suo questo governo non ci mette nulla”.

Migranti e decreti

L’attacco di Giuseppe Conte, però, si fa ancora più duro nelle successive dichiarazioni sul tema migranti e il comportamento del Governo: “Abbiamo un governo che quando si riaccendono i fari dell’opinione pubblica sul disastro combinato sul fronte immigrazione, non fa altro che adottare un nuovo decreto. Ogni volta un nuovo spot pubblicitario che non risolve nulla. Con quest’ultimo vogliono creare nuovi centri per la permanenza per i rimpatri, ma le Regioni si oppongono e non vogliono che l’Italia diventi un hotspot europeo, e vogliono rendere ancora più spediti gli ordini di espulsione, ma non equivale al rimpatrio”.

Il leader del M5S termina poi: “C’è chi fa propaganda e chi invece vorrebbe un’accoglienza che si ferma solo allo sbarco, mentre il giorno dopo volge la testa dall’altra parte, senza curarsi della sorte di questi individui”.

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