Giuseppe Conte interviene sul Corriere della Sera e risponde al Maestro Muti sulla chiusura dei teatri: “Decisione grave e per questo motivo sofferta. Ma necessaria”.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con un intervento sulle pagine de il Corriere della Sera, ha voluto rispondere al Maestro Muti, che proprio ai microfoni del quotidiano aveva espresso il su dolore per la decisione del governo di chiudere i teatri e le sale da concerto. Assestando un altro duro colpo ad un settore messo in ginocchio dalla pandemia.
Coronavirus, Conte risponde al Maestro Muti: “Decisione sofferta ma siamo stati costretti”
“Lei ha ragione: la decisione di chiudere le sale da concerto e i teatri è oggettivamente “grave”. I concerti, le rappresentazioni teatrali costituiscono alimento per lo spirito, nutrimento per l’anima. Proprio perché grave è stata una decisione particolarmente sofferta. Siamo stati costretti a prenderla perché l’obiettivo primario deve essere adesso recuperare il controllo della curva epidemiologica ed evitare che la sua continua ascesa possa compromettere l’efficienza del nostro sistema sanitario e, con esso, la tenuta dell’intero sistema sociale ed economico“, recita la prima parte del messaggio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il sostegno economico al mondo della cultura e delle arti
Dopo aver illustrato le motivazioni che hanno spinto il governo a dare una stretta al mondo della cultura, Giuseppe Conte ha fatto il punto sulle misure economiche che saranno adottate dal governo proprio per sostenere questo settore, che ormai da mesi vive una crisi senza fine.
“La gestazione di quest’ultimo Dpcm è stata particolarmente sofferta anche perché ho apposto la mia sottoscrizione al documento solo quando siamo stati sicuri, dopo le verifiche fatte presso il Ministero dell’Economia e con la Ragioneria generale dello Stato, di potere approvare, nel Consiglio dei Ministri che si svolgerà questo pomeriggio, un decreto-legge che consentirà di erogare, agli operatori economici e ai lavoratori colpiti dalle nuove norme, ristori immediati e misure di sostegno“.
Le motivazioni del governo
“Il criterio che ci ha guidato non è stato quello di colpire indiscriminatamente un settore ritenuto “superfluo” rispetto ad altri. Siamo invece intervenuti su tutti quei settori di attività […] che offrono occasioni di socialità, elevate o meno che siano. Settori di attività che contribuiscono […] a generare assembramenti e aggregazioni di persone, e che generano, soprattutto nelle ore serali, afflussi sui mezzi pubblici e moltiplicano le occasioni di contagio”.