Le indagini sull’omicidio di Desirée Mariottini continuano. Il GIP ha convalidato l’arresto dello spacciatore anche se non sarebbe stato lui a vendere la droga.
ROMA – Lo spacciatore Marco Mancini resta in carcere. Il GIP ha convalidato l’arresto del pusher ma al momento è caduta l’aggravante della cessione di stupefacente a minori. Secondo il magistrato il 36enne si trovava lì e avrebbe venduto le sostanze ai quattro extracomunitari che successivamente le avrebbero somministrate alla sedicenne, morta nel quartiere di San Lorenzo.
Mancini nell’interrogatorio di convalida si è difeso smentendo la sua presenza in quell’edificio: “Io non ero lì quella notte, non ho dato droga a Desirée“. Una confessione accettata solamente a metà da parte del magistrato che ha deciso di confermare l’arresto. Le indagini continuano e nei prossimi giorni con il Riesame che ha confermato l’arresto di uno degli indagati.
Omicidio Desiée Mariottini, uno dei fermati da Foggia si difende: “Non ho abusato della ragazza”
Si è svolto a Foggia l’interrogatorio del 32enne arrestato nel CARA di Borgo Mezzanone. Il ragazzo ghanese si è difeso dall’accusa di violenza sessuale dicendo – tramite i suoi avvocati – che “i due hanno consumato un rapporto consensuale. Desirée gli aveva confessato di avere 20 anni. Quella sera sono entrati mano nella mano del container e lì è successo il fatto”. Il fermato ha inoltre dichiarato di “non conoscere le tre persone fermate per la morte della ragazzina“.
Le indagini proseguiranno e nei prossimi giorni ci potrebbero essere delle novità. Proprio in questo senso sono attesi i risultati di alcuni esami che potrebbero coinvolgere altre persone.
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