Emergenza coronavirus, scatta l’allarme nelle RSA: si teme una seconda ondata tra gli ospiti delle struttura. Si attivano i Nas.
Coronavirus, nuovo allarme nelle Rsa. Nella nuova fase dell’emergenza sanitaria, in Italia scatta nuovamente l’allerta nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Nelle ultime settimane si registrano diverse criticità a livello nazionale. Da Foggia a Como passando per Firenze, in molte strutture si contano decine e decine di ospiti e dipendenti risultati positivi.
Coronavirus, nuovo allarme nelle Rsa
I dati dimostrano che nonostante la lezione della prima ondata e nonostante le misure adottate nelle strutture, anche in questa seconda ondata le Rsa rappresentano luoghi a rischio. Anzi, la seconda ondata potrebbe avere effetti addirittura peggiori di quelli registrati nella prima fase dell’emergenza coronavirus.
Il Ministero scrive alle Regioni, si attivano i NAS
La situazione, grave, non è sfuggita al Ministero della Salute, che chiede alle Regioni di attivarsi per intensificare i controlli nelle Rsa. Entrano quindi in scena i Nas, i militari dell’Arma dei Carabinieri specializzati sulla Sanità. A loro spetta il compito di valutare la situazione nelle strutture per verificare che siano applicati e rispettati i protocolli.
I soggetti a rischio
Le autorità competenti iniziano a temere una vera e propria tragedia tra le mura delle Rsa. Le strutture ospitano pazienti anziani e molto spesso con un quadro clinico già compromesso. Per questi soggetti fragili il coronavirus potrebbe portare alla morte. La percentuale tra positivi e deceduti e altissima, e proprio per questo motivo si deve lavorare per tenere il virus fuori dalle Rsa. È evidente che il contagio arrivi dall’esterno, quindi è fondamentale applicare tutti i protocolli con la massima perizia.