Coronavirus, cosa ci aspetta fino al vaccino: mascherine, smart working e un Natale distanziato.
ROMA – Coronavirus, cosa ci aspetta fino al vaccino. La corsa alla cura contro il coronavirus è iniziata da tempo, ma per essere al sicuro bisognerà aspettare la prossima primavera (almeno). Saranno sette mesi duri e pieni sacrifici per gli italiani (e non solo).
Mascherine
Le mascherine sono ormai diventate ormai parte della nostra quotidianità. Il Governo sembra escludere, al momento, l’ipotesi di un nuovo lockodown totale, ma tutto dipenderà dall’andamento della curva epidemiologica. E nelle prossime settimane il ministro Speranza potrebbe firmare l’ordinanza per l’utilizzo obbligatorio delle mascherine all’aperto.
Natale
Sarà un Natale sicuramente molto particolare, il primo dell’era Covid. La proposta di due premi Nobel di un lockdown prima del periodo festivo sembra essere esclusa, ma potrebbero esserci delle misure più restrittive per i negozi per evitare assembramenti.
Smart working
Lo smart working, come le mascherine, ormai fa parte della nostra quotidianità. Il ritorno al lavoro è avvenuto per la maggioranza degli italiani, ma molte aziende continuano ad optare per il lavoro da casa.
Il calcio
L’altro argomento delicato resta il calcio. Inutile negare la volontà da parte delle società e degli stessi tifosi di ritornare il prima possibile sugli spalti. Difficile vedere gli impianti pieni prima della prossima primavera. La speranza di tutti è quella di poter ottenere un aumento della capienza entro Natale.
Anziani
Saranno mesi particolari anche per gli anziani. Si tratta di una delle categorie più fragili. Per loro, come per tutte, c’è il divieto di evitare assembramenti e soprattutto cercare di mantenere la distanza con figli e nipoti.
Sette mesi difficili, forse i più duri, in attesa del vaccino. Con la speranza di ritornare il prima possibile alla normalità per poter tornare a giocare e passare del tempo con i propri nipotini.