Coronavirus, i dati dell’Iss sugli operatori sanitari: 90mila i medici e infermieri contagiati, 273 i dottori deceduti.
ROMA – Coronavirus, i dati dell’Iss sugli operatori sanitari. Sono quasi 90mila i medici e infermieri contagiati da inizio pandemia e 273 i decessi. Numeri alti destinati a fermarsi tra febbraio e marzo con l’entrata nel vivo della campagna di vaccinazione in Italia.
Negli ultimi 30 giorni i casi di Covid-19 nel nostro Paese hanno superato quota 400mila, di questi 16.923 sono operatori sanitari.
Anelli: “Noi non siamo contrari all’obbligo del vaccino”
Una campagna di vaccinazione che potrebbe essere complicata dal rifiuto di alcuni operatori sanitari. “Le sanzioni variano caso per caso – ha spiegato Filippo Anelli a La Repubblica – proprio perché possono essere diverse. Un conto è esprimere privatamente un’opinione, un conto è fare proselitismo contro i vaccini, che inevitabilmente incide sull’esercizio della professione. Un medico non può turbare il rapporto con il paziente, né mettere in dubbio le libertà scientifiche“.
E sull’obbligo al vaccino ha ammesso: “Noi non siamo contrari, ma bisogna trovare un punto di equilibrio tra la Costituzione e la situazione contingentante“.
A Roma procedimento disciplinare contro i no-Vax
A Roma l’Ordine dei Medici ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti di 13 medici no-vax. Come riferito da Magi all’Ansa, per dieci di loro le indagini si sono concluse, mentre per gli altri tre gli approfondimenti continuano.
Obbligo vaccini per i dipendenti pubblici, scontro nella maggioranza
Tensione nella maggioranza sull’obbligo dei vaccini per i dipendenti pubblici. La proposta della sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa è stata bocciata dalla ministra Dadone: “Non sono grande appassionata di questo argomento. Il Governo si è espresso e penso che una raccomandazione forte sia il modo migliore per raggiungere l’immunità di gregge. Usciamo da un anno molto complesso con 70mila cittadini uccisi dal Covid. Che oggi si discuta su come obbligare alla vaccinazione, lo trovo un modo assurdo di affrontare la situazione“.
La discussione nella maggioranza sarà affrontata solamente nelle prossime settimane e in caso di dati inferiori rispetto a quelli previsti. I numeri saranno decisivi per decidere sull’obbligo o no del vaccino nel nostro Paese.