Il coronavirus può provocare gravi ictus, secondo il Washington Post. Dalla Scozia: “Vittime sarebbero vissute a lungo”.
ROMA – Il coronavirus può provocare gravi ictus. A dirlo è il Washington Post che in un articolo parte dalla situazione di un ospedale locale che sta avendo pazienti con sintomi simili dai 30 ai 40 anni e tutti positivi al tampone.
Nei prossimi giorni lo stesso nosocomio dovrebbe pubblicare dei dati raccolti dai cinque casi analizzati ma il problema sarebbe collegato ai coaguli di sangue che il Covid-19 potrebbe provocare in tutto il giorno.
Casi simili registrati in Italia
Casi simili sono stati registrati anche in Italia. “Anche uno stato confusionale o le convulsioni possono rispondere ad altrettanti manifestazioni dell’infezione da nuovo coronavirus, che può esordire anche così – ha detto il professor Paolo Calabresi – in tante città del Nord sono state attivate delle unità ‘Neuro Covid-19“.
Non si hanno delle stime precise con l’Istituto Superiore della Sanità che potrebbe approfondire nelle prossime settimane questi temi visto che al termine di questa emergenza verranno effettuati tutti gli studi per capire i reali effetti del Covid-19.
Studio scozzese: “I morti di coronavirus sarebbero vissuti più a lungo”
I decessi causati dal coronavirus sono sempre di più. Uno studio scozzese ha spiegato come i morti sarebbero vissuti più a lungo e precisamente un periodo compreso tra i 2 e i 13 anni.
L’approccio standard per il calcolo degli anni di vita presi è quello di applicare la distruzione delle età tra coloro che sono morti per una causa specifica ad una tabella standard. Per quanto riguarda gli uomini il Covid-19 ha portato a cinque anni di vita in meno anche se anziani e malati. “Rispetto ai parametri di riferimento – precisano gli autori – la mortalità Covid-19 rappresenta un gravissimo danno per ogni tipo di individuo in qualsiasi condizione di salute e di età“.
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