Coronavirus, Fontana: "Sono in pace con la mia coscienza, rifarei tutto"
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Fontana, “Sono in pace con la mia coscienza e rifarei tutte le scelte che ho dovuto fare”

Attilio Fontana

Coronavirus in Lombardia, Attilio Fontana si smarca dalle accuse e assicura: “Sono in pace con la mia coscienza”.

Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana ha fatto il punto sull’emergenza coronavirus, ha parlato della difficile sfida della sua terra e ha parlato, inevitabilmente, della fase 2, oltre che delle critiche piovute su di lui e sulla sua squadra.

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“Mi contesteranno di tutto, ma io sono in pace con la mia coscienza e rifarei tutte le scelte che ho dovuto fare. E ricordiamoci in quali condizioni sono state prese certe decisioni…”, tuona Attilio Fontana ai microfoni de Il Corriere della Sera.

Coronavirus in Lombardia, Fontana: “Sbaglia chi pensa che tutto si rimetta in moto come prima”

Parlando della ripartenza e delle riaperture, Fontana ha voluto rimarcare come i numeri incoraggianti costringano a guardare al futuro, ma questo non significa che tutto riprenderà allo stesso modo e alla stessa velocità di prima.

“Lo stiamo già facendo, i dati sull’epidemia sono cambiati rispetto a una decina di giorni fa e dobbiamo pensare a ripartire. Ma sbaglia chi pensa che tutto si rimetta in moto come prima. Dobbiamo organizzare una nuova vita, dovremo modificare molti nostri comportamenti”.

Attilio Fontana
Db Milano 05/11/2019 – Inaugurazione dell’Anno Accademico del Politecnico di Milano / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Attilio Fontana

Fontana, “Mi hanno accusato di tutto ma io sono in pace con la mia coscienza”

Fontana parla poi delle critiche piovute sulla Regione Lombardia nel corso delle ultime settimane.

“Certo, mi hanno accusato di tutto: le zone rosse, le Rsa… Ma io sono in pace con la mia coscienza. Anche perché, per dirla chiara sulle Rsa la Regione non ha competenza, se non di controllo. E non c’è stata alcuna pressione, solo una lettera per chiedere di ospitare pazienti ma solo nel caso di disponibilità di spazi separati e personale dedicato. E sa quante strutture hanno risposto? 15 su oltre 700. E tra queste non c’è il Pat di Milano”.

Sarei presuntuoso se dicessi che sicuramente non ho sbagliato niente. Qualcosa mi sarà sfuggito sicuramente, ma francamente non le cose che adesso mi vengono contestate”, ha dichiarato Fontana.

“Non ho mai pensato alla politica mentre prendevo decisioni sulla salute dei cittadini. Forse lo hanno fatto altri. Ho ascoltato i tecnici, l’Unità di crisi, gli infettivologi, ho trascurato tutto il resto. Certo, potevo coinvolgere le opposizioni, ma in quei giorni ho trascurato persino qualche assessore pur di non rallentare il processo decisionale”.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:27

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