Coronavirus, il monitoraggio della Fondazione Gimbe dal 26 agosto al 1° settembre: crescono i numeri.
TORINO – E’ stato pubblicato il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe sul coronavirus dal 26 agosto al 1° settembre. Dati in continua crescita in Italia con un incremento del 39,7% rispetto alla settimana precedente.
Il dato che preoccupa di più è quello della pressione sui servizi sanitari. In terapia intensiva è stato registrato un incremento del 62% mentre aumento del 30% i ricoverati con sintomi. “Si tratta di segnali di ripresa dell’epidemia – le parole di Nino Cartabellotta – proprio alla vigilia di un momento cruciale della riapertura delle scuole“.
Cartabellotta: “Dati in continuo aumento”
Una crescita dei dati in Italia che preoccupa la Fondazione Gimbe e il suo presidente Nino Cartabellotta: “Secondo le ben note dinamiche dell’epidemia, l’impennata della curva dei contagi si riflette sempre più evidente sull’aumento dei pazienti ospedalizzati. Il trend in costante aumento insieme all’incremento dei contagi invitano a mantenere la guardia molto alta nelle prossime settimane […]. Non possiamo più tollerare comportante individuali irresponsabili. Invitiamo la popolazione a rispettare tutti i comportamenti raccomandanti. Alle autorità sanitarie il compito di potenziare ulteriormente l’attività di testing“.
L’andamento regionale
Sono tre le regioni che hanno registrato un calo in questa settimana. Per il resto è stato confermato un trend in aumento anche se la maggioranza dei contagi è suddivisa in tre zone: Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna.
La situazione continua ad essere sotto controllo anche se l’aumento dei ricoveri e dei pazienti in terapia intensiva. La Fondazione Cartabellotta ha invitato tutti i cittadini a rispettare le misure di prevenzione per evitare un nuovo aumento dei dati che potrebbe portare ad un nuovo lockdown soprattutto nelle zone più a rischio. L’attività di testing proseguirà nelle prossime settimane con i numeri che per ancora qualche giorno sembrano essere destinati a rimanere sopra quota 1.000.
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