Nuova stretta del governo che con il prossimo dpcm si prepara a contrastare la movida nella speranza di frenare la diffusione del coronavirus.
Il governo inizia a tirare le fila per procedere con la stesura e l’approvazione del prossimo dpcm per la gestione dell’emergenza coronavirus. Dpcm che, stando alle indiscrezioni emerse a mezzo stampa, potrebbe essere anticipato addirittura alla giornata di lunedì. Chiaro indice del fatto che il Presidente del Consiglio inizia ad essere effettivamente preoccupato dall’aumento dei contagi sul territorio nazionale. Preoccupazione condivisa dal Ministro della Salute Roberto Speranza e dagli uomini del Comitato Tecnico Scientifico.
Coronavirus in Italia, il governo contro la movida
Nel corso delle ore aumentano le informazioni sulle misure contenute nel nuovo decreto. Si era partiti dalla consapevolezza che ci sarebbero state nuove restrizioni, e in effetti il governo sembra intenzionato a intervenire in maniera incisiva per provare a piegare la curva dei contagi.
Stando alle ultime informazioni emerse, con il prossimo dpcm si va verso lo stop alle feste private, mentre per i banchetti si va verso un limite massimo di trenta commensali. Dovrebbe essere introdotto la chiusura anticipata di bar e ristoranti, che dovrebbero comunque rimanere aperti fino alla mezzanotte. Scatta invece dalle 21 il divieto di sostare davanti ai locali. Si tratta di una serie di misure che vanno a rafforzare in maniera significativa le norme anti-assembramento.
Con il prossimo dpcm stop al calcetto e agli sport di contatto
Ma non è tutto. Il governo sembra intenzionato a fermare anche il calcetto e in generale lo sport di contatto, a livello amatoriale. Sarà decisivo in tal senso il confronto tra il Ministro della Salute Roberto Speranza e gli uomini del Cts nel vertice urgente convocato per il primo pomeriggio di domenica 11 ottobre.
I tamponi e l’isolamento
Per quanto riguarda il tema annoso dei tamponi il Cts potrebbe dare il via libera ai test rapidi effettuati dai medici di base e dai pediatri. Solo i positivi andrebbero a fare il tampone presso le strutture predisposte. In questo modo si andrebbe ad allentare la pressione sul sistema sanitario. Inoltre l’isolamento fiduciario potrebbe essere ridotto a dieci giorni.