Coronavirus, stop ai migranti: l'Italia non è un porto sicuro
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Stop ai migranti, l’Italia non è un porto sicuro

ALAN KURDI

Emergenza coronavirus, stop agli sbarchi di migranti. L’Italia non può essere considerato un porto sicuro. Le navi devono fare riferimento ai Paesi di appartenenza.

L’Italia chiude i porti ai migranti per l’emergenza coronavirus. Stando al documento firmato da Luigi Di Maio, Lamorgese, De Micheli e Speranza. il nostro paese non può essere considerato un porto sicuro per lo sbarco. Le imbarcazioni sono quindi invitate a raggiungere i paesi di appartenenza.

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Luciana Lamorgese
Luciana Lamorgese

Stop ai migranti per l’emergenza coronavirus: l’Italia non è un porto sicuro

La pandemia non ha fermato i viaggi dei migranti ma ha fermato la macchina dell’accoglienza, che ad oggi non può più fare affidamento sui porti italiani. La questione si apre – e di fatto si chiude – con il caso della Alan Kurdi, in mare con 145 persone soccorse al largo della Libia. Le autorità italiane hanno negato l’autorizzazione allo sbarco in quanto il nostro Paese, nel pieno di un’emergenza sanitaria, non può essere considerato un porto sicuro.

Per il governo italiano, almeno per il perdurare della crisi, le imbarcazioni dovranno fare rotta verso il Paese di bandiera delle navi.

ALAN KURDI
fonte foto https://twitter.com/seaeyeorg

In Europa non esistono porti sicuri ma le partenze dei barconi aumenteranno

Ma il problema è più grande di quanto si possa immaginare. Con il bel tempo aumenteranno le partenze dei barconi. Ma ad oggi in Europa non ci sono porti che possono essere definiti sicuri. Tradotto, il rischio è quello di avere decine di barconi in mare e centinaia di persone che non potranno sbarcare sulla terraferma. Attraversare il Mediterraneo rappresenta di fatto un probabile suicidio. Cosa che evidentemente non interessa ai trafficanti di esseri umani.

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ultimo aggiornamento: 8 Aprile 2020 15:15

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