Vaccino Covid, cosa sappiamo su AstraZeneca dopo il nuovo giudizio dell’Ema, che ha dato il suo via libera alla ripresa della somministrazione.
L’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, ha fatto il punto della situazione sul vaccino AstraZeneca facendo una panoramica abbastanza completa di quello che sappiamo sul farmaco, dai benefici ai possibili effetti collaterali.
Covid, cosa sappiamo sul vaccino AstraZeneca dopo il giudizio dell’Ema
Il punto più importante del giudizio dell’Ema è che AstraZeneca è un vaccino sicuro ed efficace. Le analisi condotte sul farmaco confermano il primo giudizio sul vaccino.
I benefici superano i rischi. Il vaccino garantisce una protezione importante e non causa eventi avversi gravi. I casi di trombosi segnalati, per i quali si è deciso di procedere con lo stop in via precauzionale, non sono legati alla somministrazione del vaccino. Questo è quanto emerge almeno fino a questo momento anche dalle indagini degli inquirenti che indagano sui decessi considerati sospetti.
Al momento restano valide le indicazioni riportate sul bugiardino di AstraZeneca, ma il foglietto illustrativo sarà aggiornato al termine del lavoro di analisi.
AstraZeneca è sicuro? Può provocare trombosi?
Come detto, l’Ema considera AstraZeneca un vaccino sicuro e che la sua somministrazione non comporta un aumento del rischio di eventi avversi gravi come i casi di trombosi.
Proprio l’Ema ha disposto ulteriori accertamenti per chiarire il possibile legame tra il vaccino e i casi di trombosi venosa cerebrale, registrata soprattutto in donne di età inferiore ai 55 anni.
Le nuove indagini sui casi di trombosi
L’Ema ha anche sottolineato che servono nuove indagini per poter fare un punto della situazione preciso e puntuale. Non si può escludere un legame con i casi di trombosi registrati in diversi Paesi (7 in Germania, 3 in Italia e nel Regno Unito, 2 in Norvegia e in India, 1 in Spagna). Questi casi saranno ovviamente approfonditi. Al termine del lavoro si produrrà un nuovo foglietto illustrativo del farmaco con indicazioni più precise. In base alle informazioni note all’Ema, che ha precisato di non essere nelle condizioni di poter trarre le conclusioni prima della fine del lavoro di indagine, sembrerebbero più colpite dagli eventi avversi le donne giovani. Come detto, solo al termine degli approfondimenti sarà possibile individuare, qualora ci fosse, una categoria a rischio.
Inoltre si dovrebbe procedere con approfondimenti sulla somministrazione del vaccino nelle donne che assumono la pillola anticoncezionale. Si ipotizza che per questa categoria il rischio di eventi avversi anche gravi sia più elevato. Anche qui al momento siamo nel campo delle ipotesi e delle deduzione e si attendono i risultati del lavoro di indagine.
Un’altra categoria a rischio potrebbe essere quella dei fumatori, ma anche in questo caso si procederà con nuovi accertamenti e poi con le nuove indicazioni in base a quanto emerso.