Accise: imposte indirette dalla grande incidenza sul prezzo finale dei beni.
Con il prezzo dei carburanti che, come conseguenza della guerra in Ucraina, ha sfondato il “muro” dei 2 euro al litro, sta diventando sempre più forte l’intolleranza dei consumatori per le “accise”, una componente molto importante del prezzo di benzina e gasolio.
Cosa sono le accise e come incidono sul prezzo finale di un prodotto? Le accise sono state ideate in genere per finanziare i momenti di “crisi” dello Stato, come terremoti o guerre. Rispetto alle altre imposte garantiscono un fondamentale vantaggio per lo Stato: danno un gettito immediato, sicuro e costante nel tempo.
Vediamo pertanto di capire meglio cosa sono nel dettaglio le famigerate “accise”
Che cosa sono le accise e su quali merci vengono applicate?
Le accise si applicano a categorie di merci specifiche. Nei paesi del Nord Europa l’imposizione di alte accise su prodotti dannosi per la salute come il tabacco e l’alcool assume una sorta di valore dissuasivo e punitivo per i consumatori, oppure vengono utilizzate per disincentivare il consumo di prodotti di importazione (in questo caso a determinare il prezzo finale delle merci contribuiscono, oltre alle accise, anche i dazi doganali). In alcuni paesi, come l’India, le accise sono applicate indifferentemente dalla merce, a tutta la produzione industriale.
In Europa uno degli obiettivi principali dell’Unione Europea è rendere il più possibile armonici i livelli di imposta nella maggior parte degli stati membri anche se il raggiungimento di una perfetta corrispondenza è, nei fatti, impossibile.
In Italia le accise più gravose sono quelle imposte su prodotti energetici (petrolio ed elettricità). Sono veramente tante, ben 18 le accise sui carburanti che gravano pesantemente sulle tasche degli italiani.
Ecco, di seguito, l’elenco completo delle accise sui carburanti in Italia, con l’anno di introduzione ed il motivo:
- 1. finanziamento della crisi di Suez (1956) – 0,00723 euro;
- 2. ricostruzione post disastro del Vajont (1963) – 0,00516 euro;
- 3. ricostruzione post alluvione di Firenze (1966) – 0,00516 euro;
- 4. ricostruzione post terremoto del Belice (1968) – 0,00516 euro;
- 5. ricostruzione post terremoto del Friuli (1976) – 0,00511 euro;
- 6. ricostruzione post terremoto dell’Irpinia (1980) – 0,0387 euro;
- 7. finanziamento missione ONU in Libano (1982 – 1983) – 0,106 euro;
- 8. finanziamento missione ONU in Bosnia (1996) – 0,0114 euro;
- 9. rinnovo contratto autoferrotranvieri (2004) – 0,020 euro;
- 10. acquisto autobus ecologici (2005) – 0,005 euro;
- 11. ricostruzione post terremoto de L’Aquila (2009) – 0,0051 euro;
- 12. finanziamento alla cultura (2011) – 0,0071;
- 13. finanziamento crisi migratoria libica (2011) – 0,040 euro;
- 14. ricostruzione per alluvione che ha colpito Toscana e Liguria (2011) – 0,0089 euro;
- 15. finanziamento decreto “Salva Italia” (2011) – 0,082 euro;
- 16. finanziamento per ricostruzione post terremoto dell’Emilia (2012) – 0,024 euro;
- 17. finanziamento del “Bonus gestori” (2014) – 0,005 euro;
- 18. finanziamento del “Decreto fare” (2014) – 0,0024
Da notare che lo strumento delle accise è notevolmente aumentato nel corso degli anni: in quarant’anni – tra il 1956 e il 1996 – sono state introdotte otto accise e le altre dieci soltanto dieci anni, tra il 2004 e il 2014.
Accisa: un’imposta indiretta
Le accise si definiscono imposte indirette perché il produttore che paga il tributo allo Stato recupera la somma spesa rincarando il prezzo finale della merce pagato dal consumatore.
Dal momento che le accise contribuiscono a determinare il valore di mercato di un prodotto, esse vengono tenute in considerazione per il calcolo dell’IVA. L’IVA è infatti un tributo la cui aliquota viene calcolata sul valore di una merce, a prescindere dalla quantità della merce interessata dalla transazione.
Si capisce in questo modo per quale motivo le accise contribuiscono ad innalzare enormemente il gettito fiscale di cui gode uno Stato. Dal punto di vista di un consumatore le accise costituiscono una percentuale davvero rilevante del costo delle forniture energetiche, uno dei principali settori di applicazione delle accise.