Dopo la denuncia social di Aurora Ramazzotti, in Italia si parla sempre più spesso di catcalling: ma cosa significa?
Con un video condiviso sui social, che ha scatenato una inaspettata polemiche, Aurora Ramazzotti ha portato alla ribalta il catcalling. Si tratta di una parola poco nota in Italia, mentre la pratica purtroppo è largamente diffusa. Proviamo allora a capire cos’è il catcalling, qual è la traduzione corretta e qual è il significato del termine.
Catcalling: la denuncia social di Aurora Ramazzotti
Iniziamo la ricostruzione dalla denuncia social di Aurora Ramazzotti, che ha avuto il merito di portare la questione alla ribalta.
Con un video pubblicato sulla propria pagina Instagram, Aurora Ramazzotti si è lasciata andare ad uno sfogo – duro – dopo aver ricevuto apprezzamenti pesanti mentre faceva attività fisica all’aperto. Commenti, fischi, provocazioni.
La giovane Ramazzotti ha denunciato quanto successo criticando le persone che fischiano al passaggio di una bella ragazza e che si lasciano andare a commenti quantomeno sgradevoli.
Cos’è il catcalling: la traduzione e il significato
La parola è composta da due parole inglesi: la traduzione letterale è chiamare il gatto (cat + calling). Il significato però è diverso. Il catcalling è sostanzialmente la molestia verbale alle persone che si incrociano per la strada. Può essere una molestia un fischio scomposto di apprezzamento, una frase o una parola volgare, un gesto.
Andando indietro nella storia, scopriamo che nel corso del Settecento con la parola catcalling si intendevano i fischi di disapprovazione a teatro.
Le polemiche
La denuncia di Aurora Ramazzotti ha sollevato diverse polemiche. Molte persone (anche donne) hanno minimizzato la questione definendo i fischi di apprezzamento come una pratica diffusa e non offensiva. Altre persone invece hanno dato ragione alla giovane conduttrice.
In alcuni Paesi il catcalling è reato
Mentre in Italia si discute sul fatto se i fischi siano piò o meno offensivi, in diversi Paesi il catcalling è reato. In Francia le molestie in strada sono punite (dal 2018) con multe fino a 750 euro. Nel nostro Paese non esiste un reato relativo a questa pratica particolarmente diffusa.