In questa nuova fase dell’emergenza Covid preoccupa l’aumento dei casi tra i giovani e i bambini.
Se per un anno circa i giovani e i bambini sembravano immuni o quasi al Covid, in questa nuova fase preoccupano l’aumento dei casi anche gravi e l’aumento dei ricoveri proprio tra i ragazzi e i soggetti ancora in età pediatrica. Fortunatamente il tasso di mortalità resta bassissimo, ma pediatri e medici spostano l’attenzione sugli effetti a lungo termine del Covid, che potrebbe fare danni importanti anche nell’organismo dei più giovani. Da qui l’intenzione delle autorità sanitarie di estendere la vaccinazione anche ai bambini di età inferiore ai 12 anni.
Covid, ora preoccupano giovani e bambini: casi e ricoveri in aumento
I numeri dell’Istituto Superiore di Sanità disponibili all’8 novembre in effetti sono indicativi: nel rapporto settimanale che accompagna il monitoraggio del 5 novembre, l’Iss comunica nell’ultimo rapporto che il 24% dei casi registrati nel corso dei sette giorni in analisi sono soggetti di età inferiore ai 20 anni.
Allargando l’analisi, dalla seconda metà del mese di ottobre si registra un aumento dell’incidenza sia nella fascia di età 0-9 anni che nella fascia di età 10-19 anni.
Attenzione però al contesto. È vero che l’incidenza tra gli under 20 è in aumento, ma è vero anche che i dati in qualche modo risentono dell’attività di monitoraggio effettuata nelle scuole. In poche parole si fanno più tamponi e si cercano di più i positivi. Questo non spiega tutto l’aumento dei casi registrati ma sicuramente è un fattore che deve rientrare nell’analisi.
Il vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni
La contromossa del governo e delle autorità sanitarie nazionali all’aumento dei casi tra i giovani e i bambini è l’estensione della campagna di vaccinazione agli under 12. Realisticamente già entro Natale arriverà il via libera alla somministrazione del vaccino ai bambini dai 5 agli 11 anni, sulla scia di quanto deciso negli Stati Uniti.
