Covid in Italia, Brusaferro: "La discesa si è fermata"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Covid, in Italia la discesa dei contagi si è fermata

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Brusaferro sulla diffusione del Covid in Italia: “La scommessa è mantenerci su numeri più bassi possibile che ci garantiscano di poter tracciare i casi positivi”.

Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha fatto il punto sulla situazione epidemiologica in Italia evidenziando come negli ultimi giorni la discesa dei contagi da Covid si sia fermata facendo registrare una battuta di arresto. Il timore è che, come accaduto in altri Paesi europei, si possa assistere ad una inversione di tendenza, e quindi che la curva dei contagi possa addirittura tornare a crescere.

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Covid in Italia, Brusaferro: “La discesa si è fermata”

Il numero uno dell’Iss ha analizzato la situazione epidemiologica in Italia. Al momento i dati sono decisamente sotto la soglia di allarme. Questo sia per quanto riguarda i nuovi casi che per quanto riguarda l’incidenza. Anche l’occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva è sotto il livello di allarme. Ma dopo settimane di miglioramento ora la discesa si è bloccata.

In Italia l’incidenza dei casi è ferma a 9 su 100 mila abitanti, l’auspicio è che si possa scendere ancora, ma i dati al momento mostrano che la discesa si è fermata. La scommessa è mantenerci su numeri più bassi possibile che ci garantiscano di poter tracciare i casi positivi“.

Il timore evidentemente è che la curva possa tornare a salire mettendo in discussione le riaperture o spostando il baricentro dell’Italia, al 6 luglio tutta in zona Bianca, verso la zona Gialla. Questo porterebbe alla reintroduzione di vecchie restrizioni.

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La diffusione e le caratteristiche della variante Delta

Inevitabile un commento sulla variante Delta del Covid, che preoccupa e non poco per la sua rapidità di diffusione e per la sua capacità di contagiare anche soggetti vaccinati con una sola dose, che quindi non hanno completato il ciclo vaccinale.

“Al momento non abbiamo evidenze sufficienti per affermare che dal punto di vista clinico la variante Delta sia meno aggressiva perché le infezioni si inseriscono in un contesto di popolazione vaccinata in percentuali elevate. Servono più dati per comprendere il reale impatto clinico del ceppo mutante. Sappiamo però che se siamo immunizzati al completo con doppia dose, la protezione dalla variante è molto alta, specie per quanto riguarda effetti più gravi, ricovero e mortalità.

Noi contiamo molto sul nostro sistema di monitoraggio, che copre tutte le Regioni e garantisce dati attendibili. È basato su due pilastri. Il sequenziamento quotidiano da parte delle Regioni su campioni casuali e categorie particolari, esempio persone che si infettano una seconda volta o contraggono l’infezione anche se vaccinate. Questi dati confluiscono nel bollettino quindicinale. L’altro pilastro sono le indagini flash su un campione rappresentativo della popolazione.

Nell’ultima fotografia la variante Delta risultava in crescita. È un sistema costruito per cercare le varianti ritenute preoccupanti e quelle che potenzialmente lo possono diventare. L’Italia sta ulteriormente rafforzando l’attività di sequenziamento“.

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Fine delle restrizioni in Gran Bretagna

Nel corso della sua intervista al Corriere della Sera Brusaferro ha parlato anche della fine delle restrizioni in Gran Bretagna: “Credo che la valutazione debba essere fatta in base alla situazione epidemiologica locale, dunque bene per gli inglesi se possono riacquistare alcune libertà“.

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ultimo aggiornamento: 6 Luglio 2021 10:24

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