Il Green Pass sarà ‘confermato’ o sarà cancellato alla fine dello stato di emergenza? Le ipotesi al vaglio.
Riflessioni in corso sul Green Pass: il governo valuta le alternative a disposizione in vista della scadenza dello stato di emergenza, fissata al momento al 31 marzo. Stando ai dati di inizio febbraio, non sembrano esserci i presupposti per prorogare ulteriormente lo stato di emergenza. Da qui la grande incognita: che ne sarà della certificazione verde? Resterà in vigore oppure no?
Via il Green Pass con la fine dello stato di emergenza? Cosa succederà
Molti, anche all’interno del governo, ritengono che il Green Pass, che resta uno strumento che limita la libertà personale, non possa avere una durata illimitata. Si tratta di uno strumento utile in una situazione emergenziale ma non deve diventare uno strumento ordinario. Il rischio è quello di andare a discriminare i non vaccinati.
Questo non significa che la certificazione verde debba necessariamente andare in soffitta alla fine del mese di marzo. Significa che il governo deve indicare un calendario chiaro e preciso che contempli anche l’abolizione della certificazione verde. In altre parole è giusto che tutti sappiano fino a quando sarà in vigore questo strumento nato nel corso di un’emergenza sanitaria.
Il calendario delle riaperture
Il governo al momento sarebbe al lavoro proprio per stilare un calendario delle riaperture. E il Green Pass è sul tavolo della discussione. Le ipotesi sono due, di fatto. La prima: la certificazione verde potrebbe essere abolita alla scadenza dello stato di emergenza. Ma questo porterebbe di fatto ad un liberi tutti che potrebbe avere ripercussioni rischiose ed esporre il Paese ad un colpo di coda del Covid. Si arriva alla seconda ipotesi: non prorogare lo stato di emergenza ma non eliminare tutte le restrizioni per i non vaccinati. In questo caso il Green Pass potrebbe rimanere in vigore magari alleggerendo le regole e le restrizioni per i soggetti non vaccinati.