Crisi del gas: toccato il picco di 870 euro

Crisi del gas: toccato il picco di 870 euro

Tutta l’Europa sta assistendo alla crisi del gas: la media è di 713,69 euro al megawattora, dopo un picco di 870 euro.

Il prezzo dell’energia in Italia ha subito un’impennata: nella giornata di oggi ha toccato gli 870 euro nella contrattazione sul mercato. In seguito il prezzo si è stabilizzato su una media giornaliera di 713,69 euro a megawattora. Il prezzo del gas ha subito un rialzo incredibile.

Il prezzo del gas è salito ancora. A parlare della questione il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Il presidente ha lanciato un appello in cui chiede di “affrontare seriamente e immediatamente la predisposizione di un eventuale piano”. Con molta probabilità, Palazzo Chigi ed il governo interverranno per porre rimedio alla situazione.   

I Paesi europei stanno escogitando l’attuazione di misure emergenziali per risparmiare il combustibile. Nella giornata di oggi, 27 agosto, il mercato di Amsterdam ha chiuso la seduta a 339 euro al megwattora. Si tratta di un 5% in più rispetto alla vigilia. La stima è poco sotto il massimo storico di 341 euro. 

Possibili razionamenti

Tra le misure possibili, quella del razionamento del gas. Il presidente di Confindustria continua spiegando che “Il più grande Paese manifatturiero, la Germania, sta studiando da tempo piani di razionamento. Noi italiani non possiamo farci trovare impreparati”. Sono queste le parole di Carlo Bonomi al Tg5.   

E aggiunge: “Dal primo ottobre inizia l’anno termico e le imprese non sanno ancora come dovranno affrontarlo. Chiediamo un tetto al prezzo del gas e se non viene fatto in Europa, dobbiamo farlo a livello nazionale, lo stiamo chiedendo da mesi”.   

A prendere le redini della questione saranno tutti i partiti candidati alle imminenti elezioni, che dovranno escogitare un modo per limitare per quanto possibile i danni. “Con grande senso di responsabilità devono affrontare il tema. Capisco che è un tema scomodo durante la campagna elettorale ma devono ascoltare il grido d’allarme delle imprese”.