Crisi M5s, Giuseppe Conte non ha dubbi: il governo non rischia perché nessuno vuole andare veramente alle urne.
La maggioranza è sempre meno stabile alla luce della crisi del Movimento 5 Stelle, che tra espulsioni e addii spontanei continua a perdere pezzi. E la situazione inizia a farsi preoccupante. Non per il premier Giuseppe Conte, ancora convinto del fatto che il suo governo non rischia. Per un semplice motivo: nessuno vorrebbe veramente il voto.
Forse solo la Lega, al massimo con il sostegno di Fratelli d’Italia, ma i due partiti non possono rovesciare le sorti del governo che conta su un nutrito manipolo di responsabili che non sono intenzionati a mettere la parola fine alla propria esperienza parlamentare.
Tutto dipende dalle forze che compongono la maggioranza
Per Giuseppe Conte il vero problema non è la crisi del Movimento 5 Stelle ma il rapporto tra le forze di maggioranza. Una verifica di governo servirà a fare il punto sui tanti temi che dividono il Movimento, il Pd e Italia Viva. La lista è lunga e l’inizio del 2020 sarà un vero e proprio percorso ad ostacoli.
La fuga dal Movimento 5 stelle e il ruolo del Gruppo Misto in Aula
Il governo deve ricompattarsi per evitare il tracollo in Aula. I gruppi Misti stanno assumendo una rilevanza considerevole e potrebbero avere voce in capitolo. I tiratori franchi dai banchi del governo potrebbero fare il resto.
La convinzione del Premier Conte: il governo non rischia perché nessuno vuole andare al voto
L’analisi di Giuseppe Conte è però cinica. La buona notizia è data dal fatto che la maggioranza dei pentastellati in fuga dal M5s abbia scelto di non unirsi alla Lega preferendo i gruppi Misti. Che secondo il premier sosterranno il governo pur rendendogli la vita difficile. La certezza del sostegno all’esecutivo viene dal fatto che secondo il Presidente del Consiglio nessuno (o quasi) vuole davvero tornare alle urne prima della fine della legislatura. O almeno in tempi brevi.
Salvini, Meloni e Calenda: gli unici che vogliono davvero il voto anticipato
Chi punta davvero alle urne sono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. I due sanno benissimo che è fondamentale battere il ferro finché è caldo e approfittare del consenso, che potrebbe andare scemando con il trascorrere delle settimane. Ai due del Centrodestra si unisce poi Carlo Calenda, che dal voto anticipato non avrebbe nulla da perdere e tutto da guadagnare.