Tra Crosetto e Meloni è in corso uno scontro. Sembrano esserci nuove diatribe in corso tra la Premier e il ministro della Difesa.
“La nuova guerra dentro il governo ora si gioca sulla pelle dei Carabinieri”. Questo il titolo scelto dal Domani per parlare di quello che sarebbe un vero e proprio scontro tra il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. In ballo, come detto, un nome: quello del nuovo comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.
Scontro Crosetto-Meloni: il nome della “guerra”
Secondo quanto si apprende dal Domani, dentro i vertici del governo ci sarebbe una vera e propria lotta intestina che starebbe coinvolgendo l’Arma dei Carabinieri. In particolare, la guerra sarebbe tra il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a la Premier, Giorgia Meloni.
Il motivo del caos riguarda il fatto che il prossimo 14 novembre scade il mandato dell’attuale comandante generale Teo Luzi e, in questo senso, non ci sarebbe ancora un accordo nell’esecutivo sul nome del successore. Proprio il nominativo del prossimo comandante generale dell’Arma dei Carabinieri starebbe creando forti tensioni nel governo.
I nomi in lizza: le posizioni
Stando alle informazioni trapelate dal Domani, Crosetto vuole promuovere ad ogni costo Salvatore Luongo, attuale vice comandante e generale. Diversa la posizione della Meloni che, su suggerimento di Mantovano e dell’altro sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, preferirebbe il generale Mario Cinque.
Ci sarebbe anche una terza possibilità, con la Premier che potrebbe anche scegliere quello che da molti è considerato il terzo incomodo nella tenzone, il comandante dell’interregionale “Pastrengo” Riccardo Galletta.
La decisione non è stata presa e a quanto pare, come già da tanto tempo si sussurra, Meloni e Crosetto sono ai ferri corti ma soprattutto non mollano le rispettive posizioni. In questo senso, a destare particolare clamore, il fatto che, al netto della stima per tutti e tre i potenziali candidati, quali siano davvero le ragioni del braccio di ferro che starebbe allarmando anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.