La guerra tra lo stato russo e lo stato ucraino ha smosso una forte attività in parallelo alla guerra fatta di sanzioni e contro sanzioni, dove ad oggi ha un fondamentale ruolo anche la valuta.
La risposta alle diverse sanzioni imposta dall’Occidente allo stato russo non si è fatta attendere. Da Mosca infatti si è reso noto come il governo russo sia intenzionato a considerare un rafforzamento delle relazioni commerciali che intercorrono tra la Russia, l’Arabia Saudita e la Cina. Questo potrebbe avvenire grazie all’utilizzo da parte dello stato russo delle sue riserve economiche in moneta yuan e grazie alla probabile opportunità da parte dell’Arabia Saudita di convertire in moneta yuan parte delle sue trattative di vendita di petrolio con la Cina.
Le riserve russe di denaro in yuan ammonterebbero a circa un centinaio di miliardi. L’uso di queste riserve permetterebbe allo stato russo di far fronte alla congelazione dei depositi esteri in euro e in dollaro. Permettendo così l’avvenire di proficue relazioni commerciali con diversi stati, tra cui forse anche quello dell’India, ritenuto intenzionato ad acquistare sempre in valuta yuan e a prezzi scontati, petrolio da parte dello stato russo.
Cambio di valuta cambio di valori
Tali decisioni da parte dello stato russo potrebbero mettere a rischio il valore del dollaro, predominante nel mercato globale rispetto alla vendita di petrolio. Anche la moneta dell’euro potrebbe subire qualche danno dall’incombere delle trattative tra la Russia, la Cina e l’Arabia Saudita. L’euro difatti rappresenta attualmente una valuta destinata a grandi depositi di riserva di denaro da parte proprio dello stato russo e dello stato cinese. Questi depositi di denaro sono fino ad oggi stati utilizzati per espandersi nel mercato europeo e nel contempo staccarsi dal dollaro americano.
